La penna degli Altri 29/11/2012 08:44

Marcos-Castan, la coppia scoppia

Se così fosse, se Marquinhos fosse chiamato, Zeman potrebbe perdere il suo gioiello per sette gare. Potrebbe, perché poi dipenderà dal cammino del Brasile nella competizione. Se dovesse uscire subito, con tutto il rispetto che si deve alla Seleção, ci sarebbe solo da brindare. Perché Marquinhos rischia di saltare gli impegni con Chievo e Milan per il preritiro, più altre cinque partite. Quattro (Catania, Inter, e Cagliari) per tutto il periodo della manifestazione, più -Roma, in programma al San Paolo il 6 gennaio. Il giocatore è giustamente entusiasta. «Dio ci sorprende sempre: grazie Signore, è un onore servire la Seleção», ha scritto su . Ufficialmente, anche la Roma è contenta. È però auspicabile che la società faccia di tutto per trattenerlo.

Peraltro, è probabile ma non così scontato che Marcos compaia nell’elenco definitivo. Quello attuale, di 27 nomi, va sfoltito e portato a 22. Se si riuscisse ad evitare almeno il preritiro, sarebbero salve le partite contro Chievo e Milan. E se Marquinhos è felice per essere finito nel giro della nazionale minore, minore ma pur sempre nazionale, lo è per la nascita del secondo figlio. «È nato Gianluca, secondogenito del nostro . Un sincero benvenuto al nuovo arrivato nella famiglia del brasiliano!», è stato l’omaggio della Roma sul proprio profilo . Il difensore si è ormai completamente calato nella realtà romana. Ai ristoranti preferisce la cucina di casa o quella dei connazionali. Memorabile è stato un maxi barbecue qualche tempo fa, qualche giorno prima della trasferta di Cagliari, con Dodò, Lucca, Taddei e Marquinho.

Non si sa se alla serata abbia partecipato anche Marcos, si sa però che tra i due, a dispetto della discreta differenza di età, c’è completa sintonia. E non solo sul campo. Se e quando la Roma dovesse perdere Marquinhos, la coppia di centrali sarebbe giocoforza -Burdisso, con Romagnoli outsider. L’ultima volta che Zeman li ha provati insieme è andata abbastanza male. La Roma è affondata a Torino sotto i colpi della . Imputare le responsabilità del tracollo esclusivamente a una coppia di centrali sarebbe però sciocco. Questa Roma è un gruppo unito. Che cresce e lotta insieme. Che divide meriti e demeriti. E che di tutto ha bisogno, ora, tranne che di perdere uno dei suoi campioni.