La penna degli Altri 01/11/2012 09:55

La solita Roma si fa male anche con il Parma

Dieci minuti di Roma nella prima parte, con un grande gol di Lamela e con una certa attenzione nella fase difensiva, poi tanto Parma e solo nel finale ancora qualche sprazzo di Roma. Con Paletta che ha salvato sulla linea una conclusione a botta sicura di Osvaldo e con Mirante che poi ha fatto un mezzo miracolo sulla ribattuta di Bradley. Con centrale, che dopo cinque minuti è andato a fare il centravanti e con Osvaldo a sinistra, il Parma ha fatto fatica a prendere quelli della Roma: è vero che sul gol di Lamela ci ha messo del suo Zaccardo ma è anche vero che la Roma sapeva sfuggire anche all’aggressività del Parma, trovando sempre un pertugio entro il quale infilarsi, nonostante un terreno pieno di pioggia. Ma poi è accaduto che con il passare dei minuti è tornata la Roma di Zeman, quella che non tiene conto che nel calcio c’è anche una fase di difesa, quella che sale sempre anche a palla scoperta, quella che non assicura mai la giusta copertura centrale, mantenendo la linea difensiva sempre alta. Soprattutto a sinistra con Dodò la Roma ha lasciato un’autostrada al Parma, che paradossalmente ha anche tratto benefici dall’infortunio di Amauri e dall’entrata di Belfodil. [...]

Nella seconda parte la Roma si è presentata in campo con Goicoechea al posto di Stekelenburg e con l’idea di chiudere il Parma nella sua metà campo, ma non sempre volere è anche potere. Anche perchè su un campo dove via via stava diventando sempre più complicato giocare palla a terra per la pioggia, la Roma ha fatto fatica a evidenziare la sua qualità davanti. A ciò vanno aggiunte l’applicazione, l’attenzione e la determinazione di quelli del Parma, sempre bravi a ribaltare l’azione. Come quando al minuto 20 la Roma si è fatta di nuovo trovare scoperta dietro, con Zaccardo che ha firmato il 3-1, grazie anche alla deviazione di Piris. Con Perrotta e Marquinho in campo al posto di Bradley e Dodò, la Roma quanto meno non ha mollato l’osso, tornando a vedere la luce con , che dopo essersi fatto parare un rigore da Mirante, lo ha trafitto sulla ribattuta. Negli ultimi minuti, con il Parma rimasto con l’uomo in meno per l’espulsione di Belfodil, su un campo ormai impraticabile, la Roma ha cercato il pari buttando soprattutto la palla alta dalla trequarti per la testa di Osvaldo nella speranza di un rimbalzo favorevole, ma i saltatori del Parma hanno avuto la meglio, regalando al Parma la terza vittoria di fila.