La penna degli Altri 19/11/2012 08:27

Fuga dall’Olimpico: verso il record negativo

Per una volta non basta nemmeno la giustificazione di Zeman: «Il problema è che si gioca di lunedì. A prescindere dai risultati i tifosi della Roma verranno sempre». I dati di questa stagione reggono ancora il confronto con quelli dello scorso anno perché il ritorno del boemo ha portato ad un boom di abbonamenti. Il passaggio da 18.400 a 24.534 tessere ha mascherato (in parte) il tracollo a livello di biglietti venduti: 19.988 contro il (16 settembre), 12.591 contro la Sampdoria (26 settembre), 15.621 contro l’Atalanta (1° ottobre), 11.936 contro l’Udinese (28 ottobre) e 6064 contro il Palermo (4 novembre).

Se è vero che il calcio italiano ha perso appeal e il segno meno sotto la voce spettatori paganti è un dato diffuso in molte realtà della serie A, quella della Roma poteva (e può) rappresentare un’eccezione. Gli oltre 45.000 spettatori poco dopo Ferragosto per l’amichevole contro l’Aek Atene e i 96.000 nelle prime due gare, sono numeri che dimostrano che la disaffezione della tifoseria è legata ai risultati. Il calo di presenze assume contorni allarmanti nel medio periodo. Sommando i dati degli spettatori paganti con quelli degli abbonati della stagione 2011-12, si arriva a circa 617.500 presenze (media 32.500 a gara). Nel 2010-11 i tifosi accorsi allo stadio erano stati 658.640 mentre nel campionato precedente 758.137. In un decennio le presenze si sono dimezzate: dall’anno dello scudetto (64.270 presenze medie per un totale di 1.221.130) in poi, la flessione è stata praticamente costante: 59mila nel 2001-02, poi 57mila, 55, 49, 41, 38, 37. Una piccola risalita, anche grazie ai risultati sportivi nel 2008-09 con 39mila e 40mila presenze nel 2009-2010, per poi ripiombare a medie poco al di sopra delle 30mila unità. E questo nonostante le novità apportate negli ultimi due anni al settore della biglietteria, su tutte la vendita on-line di tutte le gare.