La penna degli Altri 11/11/2012 09:46
Derby allOlimpico
Che novanta minuti, questi! In una città e in due squadre che non hanno poi vinto granché, cinque scudetti in due in più dun secolo, il derby è qualcosa di speciale. Darà pure soltanto tre punti, come dice Zeman, ma sono punti che contano niente: il derby può darti linferno e il paradiso, il caffè amaro o dolce al bar sotto casa, lo sguardo basso o il sorriso superiore del vicino di banco o di scrivania.
Ma certo che è solo una partita di calcio: però è il derby. Zeman ne fa oggetto delle sue battute, come quella dei 40 mila romanisti allesordio contro i 500 laziali, o quellaltra del derby che non dimentica, quello perso 3 a 0 sulla panchina della Lazio: il Grande Mister quanto a derby persi, a dir la verità, ha limbarazzo della scelta.
Zeman e Petkovic, o Petkovic e Zeman in ordine alfabetico e nel rispetto del padrone di casa, si presentano oggi con il compito (lobbligo, si direbbe) di compiere lincompiuto: la Roma dei ragazzi, la meglio gioventù, va a sprazzi e ti fa volare e precipitare con pochi secondi di distanza; la Lazio che ha maggiore età è fatta non per vincere domani, come sembra la Roma, ma per vincere subito. Totti è il fascio laser dellallegra brigata giallorossa, con capitan Futuro che troppi vedono già Capitan Altrove, che non sia, e Klose è il piede del destino.
Non solo loro, però: cè dellaltro, e tanto daltro, in questo derby da vivere ciascuno con la propria passione che non deve sconfinare, né fuori né dentro il campo da gioco, nel campo dellimbecillità; troppo spesso il confine è stato labile e lo sport è evaporato. Ci si augura, e si vorrebbe, che non fosse questo il caso di oggi. Perché il derby è di tutti e, qualsiasi cosa dica, bisogna starci.
Petkovic dice che ha imparato subito cosa rappresenti il derby, Zeman ne ha vissuti: però non vuol dire niente, perché ogni derby è diverso. E non importa se la domenica prima hai fatto quattro gol come la Roma, o quattro ne hai presi come la Lazio. La statistica e il pronostico possono poco, come il luogo comune che vince chi non è favorito: del resto in questo caso neppure si saprebbe dire chi sia il favorito. Da una parte e dallaltra può essere la partita della svolta. La Roma ne ha avute già, di svolte: e subito dopo ha spesso messo la retromarcia; la Lazio vuol vivere una partita europea, come quella contro il Panathinaikos. Noi tutti, tifosi e sportivi, vorremmo vivere quello che il derby può e deve essere: un grande momento di sport e di passione. Per gli sms e gli sfottò cè tempo, dopo. Oggi è solo lora e mezza di Forza... quel che vi pare.