La penna degli Altri 13/11/2012 08:52
De Rossi e Roma un mese di tempo
APPOGGIO - I messaggi di solidarietà, quelli di chi ha compreso le possibili difficoltà dei momenti successivi al rosso per il pugno, sono arrivati anche dagli avversari. Mauri stesso, nonché il presidente della Lazio Lotito, si sono espressi in termini favorevoli: dalla sponda biancoceleste sono state elogiate le qualità umane, soprattutto, e anche quelle professionali che De Rossi ha mostrato in carriera. E anche diversi tifosi non hanno voluto infierire. Qualcuno, esagerando, ha anche detto che il gesto del mediano giallorosso «è stato il più romanista della nuova Roma statunitense...» . Troppo davvero, però. Tanto che la società ha già fatto sapere che multerà De Rossi (...)
BASTA - In tanti però, molti di più di quando lopinione pubblica si divise tra le posizioni del giocatore e quelle di Zeman, hanno detto basta. Basta con alcuni atteggiamenti visti e rivisti, basta con prestazioni non allaltezza dellingaggio più alto di serie A (6 milioni di euro in Italia li prendono solo De Rossi, Buffon e Sneijder), basta con comportamenti che hanno il solo risultato di danneggiare la Roma. Il problema, in questo momento, è la distanza che De Rossi sembra vivere dalluniverso giallorosso, lo stesso dove è cresciuto, lo stesso che ha sempre vissuto.
SVILUPPI - Chiaramente, rientrando in campo quando mancheranno solo venti giorni al via del mercato invernale, sono tornate a farsi sentire le voci che parlano di De Rossi lontano da Trigoria. Ci aveva pensato Baldini, aprendo alla possibilità di ascoltare eventuali offerte. I grandi club non hanno mai smesso di pensare a De Rossi come rinforzo: Psg su tutti, poi Manchester City, Real Madrid e Chelsea. A gennaio (o anche prima...), visti i rapporti del giocatore con società e Zeman, in tanti sono pronti a tornare alla carica. E le sensazioni di De Rossi oggi sono diverse rispetto a qualche tempo fa: gli ha fatto piacere, per esempio, sentire gli attestati di stima dei parigini Ancelotti, Ibrahimovic, Verratti e Lavezzi. Lì, sotto la torre Eiffel, gli sceicchi proprietari del Paris Saint-Germain non hanno problemi di soldi. Né di spesa iniziale, quando potranno servire poco più di 20 milioni di euro, né di ingaggio (6 milioni netti più premi per i prossimi cinque anni). Ancora poche settimane di riflessione. Poi, ci sarà da pensare al futuro.