La penna degli Altri 08/11/2012 09:22

Baldini, vertice con Pallotta

 
YES WE CAN - Non c’è scollamento. Il grande capo crede nel suo dirigente di riferimento, mentre il manager ha ancora fiducia nelle prospettive di sviluppo promesse dalla proprietà. Tutto bene allora? Logicamente no. Pallotta, che si è mosso apposta da Boston, ha chiesto delucidazioni sulle difficoltà della Roma, chiedendo informazioni sugli umori della à. Si aspettava molto di più nel secondo anno da proprietario, il primo da presidente, e ha manifestato il suo disappunto in diverse occasioni. Ma non per questo ha intenzione di mollare il business o di scaricare il management.  «Questo è un progetto che durerà dieci anni  - aveva detto nelle interviste a Roma Channel - l’obiettivo è eguagliare il mio cammino nei Boston Celtics, vincendo in cinque» . Baldini ha anche raccontato al capo i dettagli del caso e i dubbi su Zeman, ricevendo in cambio l’appoggio sulle scelte tecniche, fermo restando che un’eventuale cessione di ha risvolti economici su cui Pallotta intende essere aggiornato. In America i conti sono abituati a farli alla fine, riservandosi di allontanare i dipendenti che non hanno accontentato le aspettative. Non siamo ancora a questo punto, però. Né Baldini ha manifestato per il momento tentazioni dimissionarie. 
 
IL BLITZ - Anzi, in un certo senso Baldini è uscito rafforzato dal viaggio americano (durato appena due giorni: già in giornata sarà a Trigoria). L’incontro con il padrone, e con il vicepresidente Tacopina, ha confermato un rapporto fiduciario diretto con la proprietà che non è stato offuscato dai primi quindici mesi di gestione. In estate Pallotta aveva detto a Baldini una frase significativa:  «Tu sei la Roma» . Lo aveva accompagnato in una lunga passeggiata notturna per le strade di Boston parlando di tutto, dal caffè all’alta finanza. La stima non è stata scalfita, a quanto pare. 
 
IL TOUR - Naturalmente si è parlato anche di affari. All’orizzonte ci sono la trasferta della squadra in Florida a Capodanno, nel mondo Disney, e nuove iniziative commerciali che serviranno a valorizzare il marchio e la presenza della Roma sul territorio statunitense. Sulla questione dello stadio, invece, sembra non si sia mosso nulla.(...)