La penna degli Altri 01/10/2012 09:26

Zeman, lite a Torino con De Rossi

 

La verifica quotidiana è il vero cambiamento rispetto alla gestione di Luis Enrique. Per l’asturiano la fiducia fu a oltranza, mentre il boemo è ogni giorno sotto la lente di ingradimento. Perché, bisogna ricordarlo con coerenza e onestà, i dirigenti non avevano alcuna intenzione di riportare Zeman a Trigoria. Lo hanno fatto solo perché il nome generava l’entusiasmo garantito della piazza, come confermato dall’immediata risposta nella campagna abbonamenti. Proprio , pentito di non aver mai dato suggerimenti a Luis Enrique, ora vuole essere più presente accanto a Zdenek. Quella frase «lo stimoleremo a far meglio» è già il messaggio più diretto al boemo. Che, nei risultati e nei metodi, non convince la società giallorossa.
 
Non c’è feeling e si capisce da frasi e allusioni. Da discorsi fatti nelle stanze di Trigoria, pure direttamente a Zeman. Soprattutto quando gli è stato chiesto di allentare la presa su e la . I dirigenti in queste ore hanno parlato tra loro. Presto chiederanno a Zdenek di essere più severo e determinato nelle scelte. Un esempio: se Burdisso è in difficoltà, deve metterlo momentaneamente da parte. Il club giallorosso non contesterebbe mai la decisione di vedere un giovane, Marquinhos o Romagnoli, in campo. E non ha gradito l’accantonamento di , il colpo più caro dell’ultimo mercato, e nemmeno l’inserimento a risultato ormai scritto.
 
Zdenek è più solo rispetto alla sua prima avventura a Trigoria. Lo sapeva anche quando ha detto sì a Baldini e . E’ tornato perché era la sua ultima grande chance. Ma era consapevole che questa non era la sua dirigenza. Gli stessi giocatori, i senatori e pure qualche giovane, non sono convinti che certi allenamenti pesanti possano essere la soluzione a tutti i problemi. Lavorare è giusto, esagerare no. In questo senso soffia sul fuoco anche lo staff medico che, smentite di comodo a parte, non è in sintonia con Zeman. Dodò è il caso più eclatante, ma anche le ricadute di Bradley, e Osvaldo tengono banco nei corridoi del centro sportivo Bernardini.
Tatticamente, invece, ha tre rebus da risolvere. La difesa che non si alza e allunga la squadra; l’attacco che non fa pressing e la posizione di . Con il vicecapitano c’è stata una discussione vivace nella pancia dello stadium. Tema: la figuraccia. Chi dei due l’ha fatta fare all’altro. Così si spiegano le dichiarazioni di Daniele prima di tornare nella capitale. Per lui questa squadra non è da scudetto, come invece sostiene Zeman. «Solo parlarne, fa male alla Roma», l’accusa di .