La penna degli Altri 08/10/2012 10:09

Zeman: 3 punti, due siluri

 
BERSAGLI - Dopo il caos che si era creato per la sconfitta di Torino, con i dirigenti che hanno messo la squadra di fronte alle proprie responsabilità, Zeman, confermato davanti al gruppo, ha cominciato con scelte drastiche. E, come detto, Burdisso c’entra fino a un certo punto:  «Siamo indietro perché dobbiamo prima imparare a soffrire e poi a giocare come ho in mente io. Vorrei venti giocatori con la mentalità e l’applicazione di Burdisso» . Il problema sembra riguardare proprio e Osvaldo:  «Non discuto le loro qualità, sono giocatori che spero ci daranno tanto. Ma me lo devono dimostrare perché come sempre ho detto in questa squadra possono giocare tutti 

e per me non ci sono inamovibili». Zeman chiarisce anche il tema tattico riguardante :  «Per me può fare l’intermedio ed esprimersi al meglio. Poi, da giocatore importante qual è, può fare anche il mediano centrale ma questo viene dopo» . Il tecnico giallorosso però, non mette il centrocampista al secondo gradino per importanza nella Roma:  «Osvaldo è un attaccante completo che può giocare ovunque. Per me è il giocatore della Roma con maggior talento dopo , solo che ora non riesce a tirarlo fuori e io non sono riuscito ad ottenere il meglio da lui» . Il tema di discussione, a questo punto, è diventato l’attacco. Possibile che Osvaldo sia incompatibile con ?  «Dei tre che hanno giocato (, e Lamela, ndr)  nessuno apprezza essere schierato a destra. e Osvaldo insieme mi sembra che non abbiano convinto neanche con l’Italia» . (...)

 
PARTITA - Zeman poi, passa all’analisi della partita. Per la Roma è stata una vittoria molto importante:  «Il concetto però non mi piace, perché tutte le vittorie sono importanti. Abbiamo sofferto soprattutto all’inizio perché avevamo un po’ di paura dopo la sconfitta in casa della , eravamo

«Il nostro problema è di mentalità, non siamo propositivi ? La prossima volta segna lui»

lunghi e abbiamo lasciato spazio. Il successo è importante per noi e per l’ambiente perché ora potremo lavorare con maggiore serenità. Io non devo insegnare a giocare a calcio più di tanto, il problema è di mentalità, di capire cosa significa essere propositivi. Siamo ancora troppo passivi e non riusciamo a giocare tutti insieme. Bisogna lavorare su questo e spero di riuscire a risolvere tutto al più presto anche se in queste due settimane avremo quindici giocatori convocati per le nazionali e potremo fare poco sul piano tattico. Spero che le convocazioni siano uno stimolo per fare sempre meglio» .

 

 
TATTICA - Ma la Roma, in sostanza, a che punto è con l’apprendimento del calcio di Zeman?  «Prima impariamo a soffrire, poi a giocare. Dopo il gol eravamo più corti, Ma verso il basso e così non abbiamo approfittato delle ripartenze. La squadra deve essere più corta. Se non si prende coraggio da dietro andando ad aiutare i centrocampisti poi sono questi ad abbassarsi e diventa tutto più difficile. E infatti ho chiesto a Tachtsidis di abbassarsi visto che la difesa non saliva e si creava spazio tra le due linee» . La Roma nel primo tempo ha continuato a giocare con un avversario a terra:  «Bisogna seguire la regola, finché l’arbitro non fischia si gioca, per me è naturale e giusto. Anche perché nella maggior parte dei casi i giocatori se ne approfittano e quando sono in difficoltà si buttano per terra