La penna degli Altri 27/10/2012 10:28

Tesoro Lamela

 
APPRENDISTATO - L’era Zeman per Lamela si è aperta con una preparazione attraversata a giri alti: il ragazzo faceva segnare i tempi migliori fra le montagne. Però «capiva poco» del boemo. Il tecnico non ne ha mai fatto mistero. Questione di ruolo, è più trequartista che esterno, secondo un sentore diffuso. Secondo l’allenatore, tutto ruota intorno alle spalle: darle alla porta e non gettarsi negli spazi, non fa parte del galateo zemaniano. 
 
INCIDENZA - Al netto di tutti i rimbrotti, Lamela non ha saltato una sola partita in campionato. E’ un primato, nel circolo dei ventenni, che condivide con Gianluca Caprari, Ishak Belfodil e Stephan El Shaarawy: ma in Italia solo il Faraone rossonero incide più del giallorosso, per quanto i guizzi del collega - cinque - siano risultati talvolta vani per le sorti del Milan. Lamela è finito in panchina in una sola circostanza, a San Siro contro l’Inter, e ha già messo insieme tre reti. Quella contro l’Atalanta avrà fatto arrabbiare Zeman, proprio perché al maestro ha dato ragione: può capitare di entrare in porta con tutto il pallone, se prima ci si infila nell’area avversaria senza sfera e se c’è che disegna la traiettoria. 
 
MOMENTO - Quel gol gli ha dato sicurezza. L’acuto con il è stato un’altra iniezione. La scommessa di è tornata d’attualità, questa volta è al ds che vengono accreditate maggiori chance di passare all’incasso. Lamela nel frattempo si allena come un ossesso, prova a memorizzare nella testa e nei muscoli i meccanismi del tridente: ha paura, raccontano, di pagare la prima disattenzione. Ma la concorrenza adesso lo scalda, non lo brucia. E i suoi progressi sono costanti. (...) merito di Pablo Daniel Osvaldo, la chioccia di Erik: quei battibecchi non hanno lasciato il segno, anzi, l’ex River Plate pende dalle labbra dell’azzurro. Stanno formando una bella banda, vogliono fare nuovi adepti e suonare ancora per la Roma. Un rock, neanche a dirlo.