La penna degli Altri 08/10/2012 09:15

Roma, sfatato il tabù Olimpico

E meno male, dal punto di vista romanista, che i primi venti minuti di gara si sono esauriti senza danni. Tolti spiccioli, una sola squadra in campo, l’Atalanta, organizzazione, sfacciataggine, Schelotto, Moralez e Di Luca padroni delle fasce, ripartenze che andavano a nozze contro una Roma irriconoscibile. Anzi, riconoscibile. Perché il primo quarto di gara, per la Roma è stato come la prosecuzione delle quattro pappine incassate dalla , un deja vu non richiesto. Il piano partita di Colantuono è sembrato chiaro. Piano che deve essere partito da un assunto: visto che mi manca la difesa titolare e non solo (Manfredini, Capelli, Ferreira Pinto, Radovanovic, Carmona, Biondini, Bellini, Stendardo), considerato che quando giochi contro Zeman prima o dopo un gol lo incassi, preso atto della fragilità romanista, allora io parto forte e cerco subito il gol. Perfetto, solo che l’Atalanta non è la . Perché lo strapotere atalantino ha prodotto parecchio, non meno di quattro palle gol, solo che il pallone non è mai stato riportato a centrocampo. In rapida successione: minuto dieci, Schelotto ha trovato l’imbucata giusta per Denis, l’argentino solo come un eremita è arrivato in area, Stekelenburg non ha abboccato alla finta, tocco inspiegabile, parata dell’orange, Marquinhos a spazzare area e angosce. Per poco. Minuto tredici: capocciata di Peluso, bravo Stekelenburg. Pochi secondi dopo: Denis, in area, ha stoppato, si è girato e ha tirato a botta sicura ma il pallone è finito fuori. Infine, minuto sedici: De Luca ha fatto un numero sulla sinistra, cross, Moralez ha impattato e il suono che ha fatto la traversa deve essere ancora nelle orecchie del pubblico romanista. (...)

Lo devono aver capito anche i giocatori, perché in quel momento è più o meno finita la spinta offensiva bergamasca che da rapida e verticale si è trasformata in sterile possesso. Con tanti ringraziamenti da parte della Roma. I giallorossi hanno rivisto la luce alla mezz’ora, quando i due migliori in campo, (come ti sbagli) e Lamela, hanno confezionato il vantaggio: delizioso tocco del capitano sulla corsa dell’argentino bravo a trasformare in rete. Da quel momento è stata un’altra gara con la Roma che avrebbe potuto raddoppiare già nel primo tempo, negato un rigore su Lamela, traversa, e pure qui che botto, di su assist ancora dell’argentino.

Nella ripresa Colantuono ha provato a cambiare con gli inserimenti di Bonaventura, Marilungo e Scozzarella, ma senza più trovare il bandolo della matassa. Inevitabile il secondo gol romanista, arrivato dopo occasioni capitate a , Lamela e (bravo Consigli). Ma proprio l’estremo difensore atalantino, non trattenendo un tiro di , ha consegnato a Bradley il pallone di gioco, set e incontro. Ci sono state un altro paio di occasioni giallorosse e una seconda topica arbitrale: tiro deviato di Cigarini, Denis l’ha messa dentro, l’assistente Vuoto ha sbandierato il fuorigioco non accorgendosi che Piris teneva in gioco pure gli assenti. Mancavano quindici minuti alla fine, sarebbe stato tutto di nuovo in gioco.(...)