La penna degli Altri 10/10/2012 11:48
Roma senza identità. Zeman tra polemiche e un mare di equivoci
Un eccesso di fiducia, probabilmente, che non tiene conto di quello che finora i giallorossi hanno proposto in campo. Pur non volendo considerare le polemiche che rischiano di dilaniare lo spogliatoio, ci sono fin troppi interrogativi a cui rispondere: equivoci che finora hanno impedito alla Roma di avere unidentità ben definita. In difesa il nodo più grande riguarda Burdisso: professionista esemplarema poco adatto al tipo di gioco che Zeman chiede ai due difensori centrali.
Largentino ha una visione diversa rispetto al tecnico su come interpretare il ruolo, e infatti è finito fuori in favore di Marquinhos, più giovane, più fresco fisicamente e probabilmente meglio assortito con lunica vera certezza del reparto, il brasiliano Castan. Laltro dubbio riguarda il terzino destro, che resta il tallone dAchille della squadra: Piris finora non ha reso e Taddei, in attesa del rientro di Dodò e del possibile spostamento di Balzaretti, può essere un palliativo ma non la cura. A centrocampo ci sono due questioni macroscopiche che riguardano De Rossi e Pjanic, che sono i calciatori con maggior talento (e mercato) del reparto.
Sul primo Zeman ha fatto definitivamente chiarezza: non lo vede come regista ma come intermedio. Ammesso che Daniele si convinca a fare nella Roma quello che fa in Nazionale - dove però ha davanti Pirlo - la soluzione di Tachtsidis in regia non convince nessuno. La collocazione tattica del bosniaco è un altro dubbio irrisolto: le sue caratteristiche lo fanno assomigliare di più a un trequartista, ruolo non contemplato dal 4-3-3 del boemo, che ad un intermedio. Finora è stato provato a sinistra e, per separarlo da Totti, a destra, ma non è detto che al suo ritorno dopo linfortunio sarà di nuovo titolare. In avanti la Roma ha troppi centravanti e pochi esterni. Il dualismo tra Destro e Osvaldo rischia di penalizzarli entrambi e con Totti esterno è un 4-3-3 anomalo. La soluzione più semplice? Cambiare modulo, ma in quel caso andrebbe cambiato anche lallenatore. Ipotesi che alla Roma, a torto o a ragione lo dirà la storia, non vogliono prendere nemmeno in considerazione.