La penna degli Altri 20/10/2012 10:24

Roma, colpo mal Destro



Non è un momento felice per il centravanti che continua a vivere con disagio l’astinenza dal gol. Aveva promesso che si sarebbe tagliato la barba fosse andato in rete contro la Juventus, ci è andato vicino colpendo la traversa nell’ultima partita di campionato prima della sosta contro l’Atalanta. Domani sperava di giocare dal primo minuto consapevole che Marassi poteva essere lo stadio giusto per sbloccarsi: proprio a Genova, infatti, segnò al debutto in serie A (tra l’altro dopo appena 6 minuti) il primo gol nella massima serie. E anche nella passata stagione (22 aprile) in una gara (-Siena) che purtroppo rimarrà indelebile nei ricordi per quanto accaduto sugli spalti (con la richiesta ai calciatori del da parte di un gruppo di ultras rossoblù di togliersi la maglia) aveva trovato ancora una volta la via della rete.



Gioco forza, se darà forfait, il tridente è pronto: a sinistra, Osvaldo al centro e Lamela a destra. I tre vivono momenti differenti. Il capitano giallorosso ha risolto senza problemi il risentimento muscolare ai flessori della coscia sinistra che lo aveva colpito ad inizio settimana. Genova gli evoca bei ricordi, anche se quasi sempre con la Sampdoria: da quel 18 dicembre 2005 quando giocò e segnò per la prima volta (con Spalletti) nel ruolo di prima punta alla standing ovation che Marassi (novembre 2006) gli tributò per uno dei gol più belli della sua carriera: cross di Cassetti e tiro al volo di sinistro da posizione impossibile. C’è poi Osvaldo, di ritorno dall’esperienza con la Nazionale azzurra. Luci (il gol all’Armenia) e ombre (l’espulsione per una gomitata rifilata al danese Stockolm) per l'attaccante che nonostante il mal di schiena che ieri lo ha costretto a svolgere lavoro fisioterapico, contro il sarà regolarmente al suo posto. Ha voglia di rivincita, soprattutto dopo le parole di Zeman per le quali ha già risposto nei giorni scorsi: «Un chiarimento? No, non c'è niente da chiarire. Un po' mi è dispiaciuto sentire le parole del mister, perché mi si può dire tutto tranne che non mi impegno. Per il resto penso che sia il campo a parlare». Ed è quello che sta facendo Lamela. L’argentino continua a lavorare in silenzio, conscio che il rapporto con Zeman - dopo un inizio a dir poco difficile - sta migliorando. E a braccetto, anche le sue prestazioni.