La penna degli Altri 12/10/2012 13:46
Mattone football club
Il rampollo ha preso le redini del Gruppo Parsitalia in un momento di massima esposizione mediatica. Il nuovo stadio dellAs Roma e la nuova sede della Provincia di Roma sono lesame di laurea per il giovane imprenditore, così credente e praticante da convocare gli ex campioni giallorossi Odoacre Chierico e Giuseppe er principe Giannini per trionfare nei tornei amatoriali. Ma per vincere il campionato dei palazzinari, che non è sport per signorine, ci vuole altro. Intanto, le buone relazioni con il generone romano, ospitato in blocco venerdì 5 ottobre dallavvocato di Unicredit e vicepresidente romanista Roberto Cappelli nella sua dimora di via dei Monti Parioli.
Alla cena in onore di Jim Pallotta, il paisà di Boston alla guida della Roma, Parnasi ovviamente cera accompagnato dalla moglie, lattrice tedesco-napoletana Christiane Filangieri sposata nel settembre 2010. Limprenditore ha trascorso parte della serata in colloquio cordiale con il sindaco Gianni Alemanno, Senza trascurare gli altri invitati, tra i quali spiccava la crème degli avvocati della Capitale: Francesco Carbonetti, Attilio Zimatore, Mario Tonucci, Francesco Gianni. Per il settore finanza erano presenti Paolo Fiorentino (Unicredit), Piergiorgio Peluso (Unicredit, Fondiaria-Sai e oggi Telecom), il predisente di Bnl Luigi Abete con il fratello Giancarlo, numero uno della Federcalcio. Fra gli ultras di Calabria Giallorossa, immancabili Pippo Marra (Adnkronos) e Antonio Catricalà (governo Monti).Presente anche Claudio Toti, costruttore della Lamaro e proprietario con il fratello Piergiorgio di una delle tre aree in lista per lo stadio della Roma (Bufalotta).
Ma i Toti non sono i veri rivali di Parnasi. Otto anni fa, Lamaro e Parsitalia acquistarono insieme la Tenuta Leprignana dallallora proprietario della Roma Franco Sensi, già avviato verso la rovina. Sempre insieme, Parnasi e Toti hanno costruito Porta di Roma, uno dei maggiori centri commerciali a nord della città. Con buona pace dei Toti, Parnasi è il favorito con larea di Tor di Valle. Lo vuole Unicredit. Lo schema, tutto sommato, è semplice. Tor di Valle non è di Parnasi ma di Gaetano Papalia. Il re degli ippodromi (Tor di Valle, appunto, Le Cascina a Firenze e Agnano a Napoli), figlio dellex proprietario del Plaza in via del Corso, è stato candidato presidente a sindaco di Rieti per il centrosinistra nel 2007. Papalia è indebitato, impiombato da una cartella di Equitalia da 17 milioni di Euro e in crisi di liquidità, tanto che fatica a pagare gli stipendi ai lavoratori di Agnano.
La famiglia Papalia è esposta con Unicredit e Bnl, le stesse che finanziano Parsitalia e che attraverso le loro fiduciarie Cordusio e Servizio Italia sono intestatarie del 100 per cento del gruppo Parnasi. Con la moral suasion dei creditori, lo scorso aprile Papalia ha firmato un accordo con cui cede a Parsitalia luso dellarea di Tor di valle, che sia per costruire il nuovo stadio al posto dellippodromo o per farci edilizia commerciale-residenziale se il Comune concederà la variazione duso.
Unicredit è anche azionista della Roma e preme sui soci americani per favorire Parnasi. Ma Pallotta non ha nessuna intenzione di correre al Bancomat. Sebbene abbia dichiarato chepunta al 2016 per il nuovo stadio, fonti accreditate dellAs Roma parlano di 2017-2018 al più presto.[...]
Gli affari in ballo sono tanti. Parnaso ha 814 villtte in vendita a Montalto di Castro. Altre ne ha costruite a Fregene abbattendo la villa di Federico Fellini. [ ] La holding dei Parnasi ha un debito netto superiore a 400 milioni a fronte di 150 milioni di ricavi. La torre Eurosky, colosso alto 120 metri costruito nella zona del Torrino a sud della capitale, è ancora per metà deserta. [ ]
Come nella Prima Repubblica, quando papà Sandro Parnasi vendeva linvendibile agli enti pubblici, il sostegno al gruppo arriverà dalla Provincia di Roma che si è impegnata ad acquistare entro fine anno la torre costruita da Parsitalia a poca distanza dal grattacielo Eurosky. Il prezzo per i 67 mila metri quadrati di uffici è fissato in 263 milioni. Significa 4 mila euro al metro quadro, non pochissimo per un acquisto in blocco, sulla carta e in una zona periferica.
La Provincia, che sarà assorbita nellarea metropolitana alla fine del 2013, ha approvato lacquisto per unificare le dodici sedi sparse dellente . Avrebbe potuto presidiare unarea del Comune a Pietralata, risparmiando 100 milioni. Ma il problema risparmio, paradossalmente, è secondario. La Provincia non ha 263 milioni e neppure 160. Né può chiederli. Allora ha stabilito di pagare il nuovo immobile con il ricavato della cessione di vecchi immobili. Come? Conferendoli a un fondo immobiliare. Il fondo sarà gestito da una sgr scelta tra due offerte presentate pochi giorni prima. Una sgr fa capo alla Banca Popolare di Bari. Laltra ai soliti noti di Bnp Paribas Real estate e Unicredit.
In sinstesi, da Papalia al palazzo della Provincia, dallippodromo alla lupa romanista, le stesse banche dettano lo spartito. Gli imprenditori ballano. Non proprio tutti, sintende. Come in tutte le vicende romane, cè un comitato di pietra. Alla cena dellavvocato Cappelli non cera Francesco Gaetano Caltagirone: lex scalatore Bnl e attuale azionista di Unicredit è sospettato di essere lanimatore poco occulto della campagna sul grattacielo della Provincia lanciata dal «Messaggero», dal «Mattino» e dal free-press «Leggo» (tutti di Caltagirone Editore).
Vecchie ruggini con Sandro Parnasi, dicono gli orfani della vedova Angiolillo, compianta maestra di cerimonie nel suo salotto romano frequentato fino alla fine da Parnasi junior. Tra palazzinari, chi è senza peccato scagli la prima cazzarola. [ ]
Lincasso di 220 milioni con cui Zingaretti conta di pagare, in parte, la sede di Parnasi, è legato alla vendita di immobili di indubbio pregio e appetibilità incerta come la sede dei Carabinieri in San Lorenzo in Lucina. La vicenda ha anche una tinta politica. Loperazione risale al 2005 quando il presidente della Provincia era Enrico Gasbarra, un possibile candidato per il Campidoglio, e sarà portata a termine da Zingaretti, in corsa per la regione Lazio. Attaccando la torre, Caltagirone attacca entrambi. E, di conserva, anche Luca Parnasi che finora non ha replicato per timore di aizzare un avversario potente. Nel caso del giovane Luca, però, le vecchie ruggini non centrano. Tra le finaliste per il nuovo stadio della Roma cè anche larea di Tor Vergata, che è nella disponibilità dello stesso Caltagirone. Vallo a spiegate a Jim Pallotta da Boston. Nella cena a casa Cappelli non ci hanno nemmeno provato.