La penna degli Altri 18/10/2012 10:06

Marquinhos vuole stupire ancora

La Roma, che lo seguiva da mesi, lo ha preso in estate in prestito dal Corinthians convinta di avere a disposizione un giocatore che farà molto parlare di sé. Zeman, dicono, se n’è innamorato prima su qualche dvd e poi sul campo dove lo ha colpito la sua rapidità, il senso dell’anticipo - elementi fondamentali per una difesa come quella del boemo - e una maturità sorprendente per un ragazzo che ha compiuto 18 anni soltanto a maggio. Questo aspetto era però già noto ai dirigenti romanisti che avevano avuto su di lui relazioni precise e dettagliate. Ragazzo semplice, molto credente - una delle prime cose che ha fatto appena arrivato a Roma è stato visitare il Vaticano - vive insieme alla fidanzata che lo ha raggiunto dal Brasile e che è la protagonista principale delle foto che posta su . Il rapporto che ha coi social network è molto stretto: racconta le sue serate, spesso e volentieri in compagnia dell’amico Dodò con cui è solito andare in un ristorante di Monteverde per mangiare la tipica cucina romana.

Carattere molto competitivo, in bacheca ha un campionato brasiliano e una Libertadores ma ne parla raramente. «Il passato è già passato - dice spesso - anche se il Timao è nel mio cuore». E infatti segue tutto quello che riguarda i suoi ex compagni e si tiene aggiornato tramite Internet. Si tiene aggiornato anche per quanto riguarda tutto l’universo Roma, gli avversari che i giallorossi affrontano e quello che si dice di lui in giro. L’obiettivo, come ha detto a Sky qualche giorno fa dopo l’esordio da titolare contro l’Atalanta, «è vincere lo scudetto. Lavoriamo per questo». Entusiasmo comprensibile il suo, entusiasmo di un ragazzo che si è inserito perfettamente nella nuova realtà tanto da parlare già un ottimo italiano che facilita il suo lavoro coi compagni: «È vero - ha ammesso - anche se poi in campo ci si capisce lo stesso». Uno con cui si capisce bene è Burdisso, che, almeno per ora, gli ha lasciato il posto: «Nicolas per me è importantissimo. Parliamo tutti i giorni e prima delle partite e da uno come lui c’è solo da imparare perché è un grande professionista»

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