La penna degli Altri 01/10/2012 11:19

Le eterne illusioni di Roma. Zeman è già sotto processo

L’allenatore santone Zdenek Zeman, anni 65, discusso e spernacchiato? C’è. La squadra sfasciata? C’è. La società groggy e frastornata incapace di rincollare i cocci? C’è. Il classico risentimento di spogliatoio? C’è. Le cose, spesso, non cambiano: ci sia Luis Enrique o Zdenek Zeman. Si passi da un allenatore quarantenne senza storia, a uno sessantacinquenne che vittorie non ne ha ma una storia sicuramente sì. E non cambierebbero probabilmente anche se a Roma ci fossero Guardiola o Capello, Villas Boas o Montella.

Fino a quando si penserà all’allenatore come uno stregone suggestionatore questo succederà. Se ingaggi ZZ sai che certe giornate ti capiteranno, sai che perderà delle partite nella maniera più assurda e ridicola, sai che lo malediresti per il suo snobismo e incapacità assoluta alla difesa, al solo pensiero di dover marcare duro - marcare? Orrore - uno come Pirlo. Sai per compenso, che prima o poi, la sua squadra fiorirà, che i gol arriveranno e le soddisfazioni pure. Tutto sta capire quanto poi...

E Roma è stanca di aspettare. A Roma si cerca di tener disperatamente fuori dalla bufera Zeman, anche se i suoi bei pasticci li ha combinati. Ha caricato l’avversario rinvangando anche vicende ormai storicamente chiuse, è stato così (splendidamente) presuntuoso da pretendere di mettere nel cuore della Roma Tachtsidis, un ragazzo, disinteressandosi totalmente a Pirlo. Ma se a Zeman si cominciano a rimproverare l’integralismo e l’età, vuol dire che non si è più disposti a sopportare. La squadra ha avuto un giorno di riposo in più, proprio per smaltire meglio le sberle della , e perché la Roma non diventi già un assillo.

Domani e Baldini parleranno alla squadra per responsabilizzarla, per toglierle qualsiasi alibi, per non personalizzare il 4-1 di Torino con la bambola dell’allenatore, per stroncare forse i primi malumori. , per altro irriconoscibile, ad esempio ha detto chiaramente che “parlare di scudetto fa male alla Roma”, smentendo così Zeman stesso. Il giorno dopo arriverà il padrone americano James Pallotta a chiedere conto degli investimenti che stanno fruttando troppo poco, al momento un sesto posto scarso (e con i tre punti a tavolino di Cagliari...). E bisognerà anche riempire la piscina perché vuoi togliergli la soddisfazione di buttarsi in acqua vestito? Le ondate di mercato hanno creato troppa attesa e alla fine aumentato i dubbi. Piris è un oggetto misterioso, Bradley e Dodò infortunati, costato circa 16 milioni, non è un titolare fisso. Senza contare l’etereo Lamela, ingaggiato l’anno prima. Nel finale di -Roma si trovavano in campo Taddei e Perrotta, ormai provenienti da antiche ere giallorosse, segno che il rinnovamento della Roma non è stato il massimo. Dopo aver riempito l’Olimpico con la sola fede, i tifosi cominciano a disilludersi un’altra volta. Le cose difficilmente cambiano, e a Roma lo sanno bene.