La penna degli Altri 03/10/2012 10:29
Juve, chi è quel preparatore?
Ma anche lui non è esente dai sospetti che da anni accompagnano limprovvisa esplosione di risultati dello sport spagnolo. Il suo nome è stato spesso accostato al dottor Fuentes (la stampa francese lo inserì nei nomi dei frequentatori del medico), lo stregone del doping ematico (che prima di salire agli onori delle cronache per lOperacion Puerto ebbe unofferta rifiutata anche dal Barcellona e che oggi lavora con una squadra di calcio della Serie C spagnola) che dopo la scoperta dei ciclisti che andavano da lui per autoemotrasfusioni dichiarò che da lui andavano anche calciatori e tennisti. Non se nè saputo più nulla di calciatori e tennisti e lui se lè cavata facilmente in un processo-farsa, perché allepoca il doping non era reato in Spagna, dove non cera neanche una legge antidoping.
Oggi la legge cè, ma è molto morbida. Ad esempio, se un atleta rifiuta un controllo a sorpresa, che comunque non si può fare di notte, non passa alcun guaio. In Italia una cosa del genere è equiparata alla positività. Regole contrarie anche a quelle della Wada, criticate spesso dallo stesso Nadal. «Il codice antidoping perseguita il tennis», disse nel 2009. Due anni prima LEquipe aveva parlato di un controllo risultato positivo a Dubai. E proprio nel 2009, quando più di un testimone riferì di aver visto il tennista maiorchino assieme al dottor Fuentes, saltò alcuni controlli a Wimbledon e in occasioni successive. Pochi mesi dopo, al Masters, stupì tutti perché la sua massa muscolare si era praticamente dimezzata. Poi gli infortuni e una cura a base di fattori di crescita (autorizzata) per riprendersi. Si chiama PRT, in sintesi prevede di trattare il sangue del paziente con i fattori di crescita e poi applicarlo al tendine. Ma solo lì, altrimenti è doping.
Fin qui, solo cronaca. Resta la domanda: perché Fajardo, preparatore di Nadal, lavora nella Juventus? Che cosa se ne fa la Juve di uno spagnolo esperto di potenziamento muscolare? Se è lecito sospettare, ad esempio, di Bolt, che frequenta ex collaboratori di Victor Conte (luomo del caso Balco e di Marion Jones, mai trovata positiva a un controllo finché non sè scoperto cosa fosse il Gh
), è lecito anche sospettare di Nadal e dei suoi controlli saltati più volte. E magari, almeno per eleganza, si può evitare di assumere il preparatore di Nadal.