La penna degli Altri 04/10/2012 13:52

Il Milan assume il poliziotto condannato per la Diaz



«Il mio cliente può svolgere altri incarichi nella veste di collaboratore o consulente», commenta l’avvocato Mario Valerio Corini, ma giura di non sapere di questo nuovo incarico del suo assistito. Un posto delicato ma di rilievo, defilato dopo il clamore dei processi andati avanti per anni, dove Filippo Ferri è stato prima assolto e poi condannato. Ma quello che più è pesato a lui e agli altri vertici della polizia condannati per il G8 è quella pena accessoria. Cosa che a luglio scorso gli ha fatto immediatamente perdere il suo incarico di capo della Squadra Mobile di Firenze, con gran rammarico dei giornali locali che di lui hanno tessuto solo elogi . Quasi un riscatto dopo le parole della Cassazione dove dei funzionari condannati per il reato di falso, per aver stilato falsi verbali, si parla di «odiosità di comportamento... avevano scelto di persistere negli arresti creando false circostanze... invece di dissociarsi da una condotta che aveva gettato discredito sulla nazione».



Parole gravissime per questo giovane e brillante funzionario, figlio dell’ex ministro Enrico Ferri, quello del limite dei 110 all’ora in autostrada, diventato prima sindaco di Pontremoli e poi dal 1999 al 2004 eurodeputato di Forza Italia. Ora a Filippo Ferri tocca un incarico delicato ma non visibilissimo. E non è la prima volta che Silvio Berlusconi apre il suo Milan a personaggi di altri mondi. Lo ha fatto con Isabella Votino, che continua ad essere pure la portavoce del leghista Roberto Maroni. E pure con Massimo Zenaro, il capo della comunicazione dell’allora ministro Maria Stella Gelmini, sacrificato come il colpevole della gaffe sul fantomatico tunnel tra il Gran Sasso e la Svizzera per gli esperimenti del Cern di Ginevra.