La penna degli Altri 01/10/2012 11:00
E a Cagliari si giocherà?
Alla Roma non è arrivata alcuna comunicazione in merito e la cosa sembra abbastanza assurda, visto che la sconfitta a tavolino è la pena prevista dal regolamento, ma se la Corte di Giustizia Federale dovesse decidere di far disputare la partita, la società rispetterebbe il verdetto e non avrebbe problemi a rimandare la squadra a Cagliari (dove ieri si è giocato a capienza ridotta). Da capire piuttosto dove si andrebbe a giocare, se in campo neutro o allIs Arenas, magari a porte chiuse, comera stato disposto dal Prefetto, o con laccesso consentito ai soli abbonati.
I fatti: visto che lo stadio di Quartu SantElena è solo parzialmente agibile, il Prefetto aveva disposto che Cagliari-Roma del 23 settembre si sarebbe dovuta disputare a porte chiuse. Senonché, a meno di ventiquattrore dal fischio dinizio, il presidente rossoblù Massimo Cellino in un messaggio sul sito del club aveva invitato i tifosi a recarsi ugualmente allIs Arenas. Nella notte in Prefettura si tiene una nuova riunione e la partita è rinviata per ragioni di ordine pubblico. La Roma reagisce con un durissimo messaggio del direttore generale Franco Baldini, ma il giudice sportivo precede anche il ricorso dei giallorossi: 0-3 a tavolino come da regolamento, Cellino si autosospende dalla presidenza del Cagliari, ma giustizia è fatta. E allora perché a una settimana di distanza questo ribaltamento? Perché avrebbero detto in Federazione dare la partita vinta alla Roma potrebbe mettere a repentaglio la regolarità dellintero campionato. Meglio punire il solo Cagliari per luscita del suo presidente (che sarà squalificato) infliggendogli uno o due punti di penalizzazione. La decisione spetta alla Corte di Giustizia Federale, in seguito allistanza di appello presentata dal Cagliari.