La penna degli Altri 23/09/2012 10:51
Zeman: "Roma, nessuno si è dimostrato più forte di te"
NIENTE EMERGENZA - Zeman avrebbe dovuto affrontare la trasferta senza Osvaldo, Totti e De Rossi. Ma lemergenza non lo metteva in agitazione: «E chiaro che preferirei avere tutti a disposizione ma sono sicuro che chi andrà in campo farà bene. Nelle prime tre partite nessuno ci è stato superiore, quindi possiamo e dobbiamo competere alla pari con tutti. In casa e fuori» . Anche in attacco si sente coperto e non rimpiange la cessione di Bojan: «Bojan è andato via perché pensava di avere più spazio. Nessun problema adesso. Su sei attaccanti ne mancano solo due. Non parlerei di emergenza. Tre giocheranno, uno andrà in panchina» . In rampa di lancio cerano Lamela, Destro e Lopez, fuori Tallo, «che per me è un centravanti, non un esterno. Ha buone qualità negli ultimi sedici metri» .
Considerazioni in vista della Samp, ma anche oltre: Pjanic per il boemo continuerà ad essere confermato nel ruolo di intermedio, nonostante lassenza di Totti. «Per me Miralem è un centrocampista» . Proprio Pjanic nei giorni scorsi ha parlato di Roma da scudetto. Zeman sorride: «Spero che creda davvero in quello che dice. Ora dobbiamo però dimostrare sul campo che siamo una squadra da vertice» . Perché i cinque punti di distacco dalla vetta sono solo un segnale, non un allarme. Altro ghigno: «In passato ne sono stati recuperati anche più di dieci. Quindi da questo punto di vista siamo in vantaggio... La verità è che avremmo potuto fare 9 punti e non ci siamo riusciti» . (...)
CRITICHE - In sostanza si rimprovera poco, Zeman: «Essendo lallenatore ho le colpe che spettano al responsabile tecnico. Ma ripeto, per me con il Bologna cè stato un calo di tensione. Anche le sostituzioni volevano andare in quella direzione: i giocatori stavano calando, ho tentato di motivarli inserendo due compagni freschi» . E la fase difensiva? La squadra rischia anche tenendo il baricentro basso: «La mia idea resta giocare con la difesa alta. Ma non posso cambiare la mentalità di giocatori esperti in poche partite. Serve tempo, soprattutto con chi è abituato da tanti anni a difendere in una certa maniera (qui pensa a Burdisso, ndi) . Con Romagnoli e Marquinhos è più facile perché devono imparare...» . Sui tanti infortuni invece spiega: «Per me è una casualità. Nelle mie squadre non ho mai avuto tanti problemi»