La penna degli Altri 23/09/2012 11:27
Zeman come una statua di sale. Lattesa nel ritiro cagliaritano, poi il clamoroso annuncio
In attacco, il tridente annunciato è quello composto dai baby Lamela, Nico Lopez e Destro, questultimo convocato nonostante un problema al collo del piede sinistro che gli ha impedito di concludere la rifinitura ieri mattina a Trigoria. Nei confronti dei suoi giovani Zeman si mostra decisamente protettivo: «Il discorso è che possono sbagliare come possono sbagliare i vecchi, magari ai vecchi si perdona di più». Meno dolci le parole per il rientrante Perrotta, uno dei senatori che il boemo finora ha tenuto ai margini del gruppo. «In questo momento cè carenza a centrocampo visto che mancano Bra- dley e De Rossi», dice. «Spero si metta a disposizione come tutti gli altri». Di certo, sarebbe stato meglio poter contare su Verratti, allenato a Pescara e ora osannato dalla critica francese dopo averlo visto allopera col Psg. «Lho impostato regista centrale e mi ha dato grosse soddisfazioni. È un ragazzo del 92, con poca esperienza, ma penso possa crescere e diventare veramente uno dei più grandi registi dEuropa». Contro il Cagliari, a dettare i ritmi del gioco sono pronti Tachtsidis, con Florenzi e Pjanic ai lati. Il bosniaco, per Zeman, non ha le caratteristiche per ricoprire il ruolo di Totti («per me rimane un centrocampista e spero di utilizzarlo lì»). Il rammarico vero di Zeman, comunque, è legato piuttosto alla decisione di far giocare lincontro dellIs Arenas di Quartu SantElena senza pubblico. «Non è mai bello giocare a porte chiuse perché il calcio si fa per la gente», sottolinea lallenatore romanista, «purtroppo è una situazione che è stata accettata dalla Lega e dalla Figc, quindi si va avanti, per me non sarebbe normale. A me infatti non piace giocare senza pubblico, senza gente e penso nemmeno ai giocatori faccia piacere, penso non trovino la giusta concentrazione e motivazione visto che sono soli». La Roma, dopo lo scivolone interno col Bologna, non può permettersi altri passi falsi. Zeman predica calma. «Il campionato dura 38 partite. La Roma dopo la gara con lInter a San Siro sembrava che avesse vinto lo scudetto», ricorda, e non a caso, Zeman. «Le partite si fanno, e si cerca di fare il meglio possibile, e ripeto con forza, io ho fiducia in questa squadra, penso che può competere con tutte le più forti della Serie A. Siamo già a cinque punti dalla vetta della classifica? Chi fa calcio sa che che può succedere», conclude il boemo, «ma cinque punti di ritardo non sono mai stati una differenza grande, si sono colmati distacchi anche più ampi, quindi direi che siamo ancora in vantaggio». Per Zeman, insomma, lo scudetto resta un obiettivo primario. La scalata in classifica passava anche per il match di Quartu. Passava, appunto.