La penna degli Altri 24/09/2012 12:44

«Vogliamo lo 0-3 a tavolino». Cresce l’attesa per il verdetto

La responsabilità diretta del Cagliari, nella persona del suo presidente Massimo Cellino, secondo la Roma è stata scritta a chiare lettere dal prefetto, Giovanni Balsamo, che ha giustificato così il rinvio a data da destinarsi: «Tale decisione si è resa necessaria per l'urgente e grave necessità di prevenire ogni forma di turbativa dell'ordine e della sicurezza pubblica conseguente alle reazioni emotive irrazionali e inconsulte ingenerate dall’invito formulato dal presidente del Cagliari». Cellino aveva chiesto agli spettatori in possesso di biglietto (2000) o abbonamento (3000) a recarsi allo stadio di Is Arenas anche se il prefetto aveva ordinato la gara a «porte chiuse». Un comportamento per il quale Cellino rischia di finire sotto il giudizio non solo della giustizia sportiva ma anche di quella ordinaria.

Per i tifosi della Roma non ci sono dubbi: la violazione dell’articolo 17 comma 1 del codice di giustizia sportiva della Figc deve portare allo 0-3. Sarà davvero così? E quali sono i tempi? Oggi il Giudice sportivo può non omologare il risultato, attendendo le carte del reclamo, oppure procedere d’ufficio con lo 0-3 a tavolino. Nel frattempo la Procura federale andrà avanti con la sua indagine, già aperta, che porterà al deferimento di Cellino. Ma, in caso di (sicuri) ricorsi, i tempi per l’ultima sentenza si dilateranno. I romanisti, però, sono sicuri: saranno tre punti. E, per completare il filotto, la squadra si presenterà più fresca mercoledì sera contro la Sampdoria nel turno infrasettimanale. L'incredibile vicenda di Cagliari è per i giallorossi la conferma che le battaglie di Zeman vanno sostenute. Nell’intervista a «Sette» il boemo aveva definito il presidente della Figc, Giancarlo Abete, «un nemico del calcio», rettificando poi il bersaglio. «Era un’accusa al sistema che negli anni scorsi aveva avuto tante occasioni per riformarsi ma non lo ha mai fatto». È sotto gli occhi di tutti che il Cagliari è stato iscritto con lo stadio «di casa» in deroga, cioè quello di Trieste dove aveva finito la stagione scorsa.Ma questo non è bastato a Cellino, che, record mondiale, è riuscito da Miami a non far giocare una gara in Italia. E non è bastato nemmeno al presidente della Lazio, Claudio Lotito, per dare una lezione non richiesta: «Io non avrei chiesto lo 0-3, le partite si vincono sul campo. Lo ritengo un atteggiamento che non esprime i valori dello sport. Cellino si trova in difficoltà, non bisogna speculare». Mancava un’altra voce nel tanto rumore.