La penna degli Altri 03/09/2012 09:48

Trionfo a San Siro, Roma Roma Roma

GENIALE - Pazzesco? Fantastico? No, semplicemente geniale: questa è stata la partita che il capitano giallorosso ha giocato ieri sera al Meazza. Aveva ragione Zeman quando parlava di  «tutto come tredici anni fa» . Per il tempo, di nuovo sotto la guida del boemo, sembra non essere trascorso. Al di là delle statistiche, che da sole con 60 - ancora, sessanta! - passaggi riusciti potrebbero bastare, bisogna parlare di un artista del pallone. Due assist che valgono due gol, uno per con un tocco morbido e uno per Osvaldo: piatto precisissimo, chirurgico, mentre era in corsa e contrastato.  «Prima che iniziasse il secondo tempo ci siamo d’accordo che o io o lui facevamo gol, l’ha fatto lui, una rete pesantissima sia per noi che per i tifosi che sono venuti a sostenerci. Quando si vince coì a San Siro... chapeau!» dice il capitano. Che non si è fermato, con tocchi - e tacchi - aperture, intuizioni, tagli. Di tutto e di più, regista a tutto campo. Ancora? Si, ancora: non si è fermato un secondo, ha corso e rincorso Inter e compagni, andava al doppio degli altri, in un paio di occasioni si è visto all’altezza della difesa per dare man forte e rinviare il pallone. Geniale: sul finale di partita è partito dalla trequarti ed è andato a dare fastidio a Castellazzi, che ricevendo dai compagni di difesa è stato portato all’errore nel rinvio.  «Sto bene fisicamente - racconta -  in questo modulo mi trovo bene e poi è normale che quando la squadra gira va bene anche per me. Le gambe vanno, la prestazione oggi è stata altissima da parte di tutti. Ho giocato più in mezzo e penso che i risultati si siano visti. (...)"
 
GRAZIE - come detto ha impreziosito la sua partita con due assist che valgono come due gol. Il primo lo ha regalato a , giovane prodotto del vivaio giallorosso, tornato a Roma dopo gli 11 gol di Crotone che alla prima da titolare con la squadra di cui è tifoso ha timbrato subito il cartellino mettendo bene la testa sul tocco fantastico del numero dieci:  « non è più giovane, ormai è abituato a giocare a grandi livelli, è stato molto bravo, non è facile segnare alla prima a San Siro» . E l’amico Osvaldo?  «Uno dei due doveva segnare, l’ho detto. Sono contento che abbia segnato lui» . (...)