La penna degli Altri 29/09/2012 10:33

Tredici anni dopo è Totti l'unico superstite delle sfide al velendo

Il capitano della Roma è un esempio di longevità e non solo. Non è facile mantenere la concentrazione, gestire le tensioni, sopportare ritiri e viaggi per così tanti anni. Di compagni ne ha visti passare tanti. Tutti quelli che giocavano in quella Roma hanno smesso. C’è chi fa l’allenatore, come Gautieri e Di Francesco, cercando di riproporre con successo le idee zemaniane. è uno straordinario esempio di continuità in questa Roma, forse la più distante di tutta la sua lunga carriera, per filosofia, al suo modo di essere. Uno straordinario calciatore in via d’estinzione, che va tutelato in ogni modo. Fino a quando ce la farà ad inseguire record e ad avere voglia di vincere, prima di sedersi dietro a una scrivania per fare il dirigente, secondo un contratto firmato da tempo e custodito dentro un cassetto.



Oggi è molto diverso da quel ragazzo che sfidava la
. Che si arrabbiava per i torti subìti (ricorda ancora un clamoroso fallo da rigore di
Deschamps su Gautieri, proprio a Torino), che aveva già assaporato il sapore speciale di battere i bianconeri. Ma sotto la guida di Capello si è tolto le maggiori soddisfazioni contro la e con Ranieri ha segnato per la prima volta a Torino. Oggi scenderà in campo nel nuovo stadio bianconero con uno stato d’animo diverso, con un’esperienza che dovrebbe aiutarlo a gestire le forti pressioni. La sfida alla , in quegli anni, la preparava con qualche settimana d’anticipo, perchè nelle partite che la precedevano doveva evitare ammonizioni che sarebbero costate la proprio in quella giornata speciale.

Stasera gli mancherà Del Piero, avversario leale e amico in tanti anni trascorsi anni in Nazionale. Non trovarlo a centrocampo, al momento dello scambio dei gagliardetti, prima del fischio d’inizio, gli provocherà un brivido. Ma sarà un attimo, perchè in quei momenti bisogna rimuovere in fretta le emozioni. E quando è in campo riesce a farlo benissimo.