SPRINT - Già la partenza, prima della sosta, è stata molto positiva: da cinque anni la Roma non cominciava con (almeno) quattro punti in due giornate, impreziositi in questo caso dalla vittoria di San Siro contro l’Inter. La squadra è allineata con i risultati ottenuti da Zeman nel suo primo biennio romanista: anche nel 1997-98 e nel 1998-99 si partì con una vittoria e un pareggio. Ora però sarebbe un autogol pensare di essere troppo bravi. Lo ha spiegato con chiarezza Nicolas Burdisso nel forum con il nostro giornale la settimana scorsa: «Non dobbiamo perdere la concentrazione, a Roma ci si illude facilmente. Di solito perdiamo terreno con le squadre di seconda fascia. Ma gli scudetti si festeggiano proprio vincendo questo tipo di partite» . Ecco, meglio evitare la tentazione di accomodarsi sul divano e tirare dritto con il proprio passo. 

COINCIDENZA - Certo però, anche guardando gli impegni delle altre squadre, la Roma potrebbe convertire a suo vantaggio la forzata assenza dal circolo delle coppe, guadagnando spazio e credibilità nel focolare domestico. La Juventus ad esempio debutta in Champions League la prossima settimana, così come il Milan. E poi ci sono Napoli, Lazio e Inter che dovranno confrontarsi con l’Europa League, più semplice per il livello medio delle partite ma più scorbutica per il calendario, essendo giocata di giovedì. Ecco perché la Roma, senza immaginare subito lo scudetto o il terzo posto, ha il dovere di approfittare del sovraccarico internazionale. Ricordando che poi nella serata del redde rationem , a Torino, incrocerà la Juventus tre giorni prima di un’altra partita di Champions League: Juve-Shakhtar Donetsk. Magari i campioni d’Italia saranno distratti dall’Europa.