La penna degli Altri 30/09/2012 10:28

Quattro a uno zitti e a casa

La dopo 10’ passa in vantaggio: fallo di Taddei che stende Marchisio al limite dell’area, sul pallone va Pirlo il cui tiro a giro, ma rasoterra, sorprende Stekelenburg sul suo palo e si insacca tranquillo in rete. In campo c’è una sola squadra, dopo 4’ arriva il raddoppio di Vidal su rigore - tocco in area di col braccio - e dopo altri 5’ ci pensa Matri a battere un Stekelenburg ancora incerto. Per la cronaca, l’attaccante che Marotta ha provato a piazzare in giro per tutta l’estate non segnava da febbraio. La Roma non si vede, la fa quello che vuole, prende due traverse, con Marchisio e Vucinic, e consegna a Pirlo le chiavi non solo del centrocampo ma della partita tutta. Il regista bianconero inventa, lui e Vidal con lanci lunghi e precisi scavalcano sempre la difesa romanista, incapace di arginare, soprattutto a destra, lo strapotere juventino.

Dopo mezzora Balzaretti dice di avere la febbre e lascia spazio a Marquinhos - Taddei si sposta a sinistra - e i suoi compagni provano, quantomeno, a metterci un po’ d’attributi. Si va al riposo dopo un innocente colpo di testa di Lamela che finisce dritto dritto tra le braccia di Buffon, si rientra con le facce dei giocatori che sono tutto un programma. Si ricomincia nello stesso modo, con Vucinic che spaventa Stekelenburg e la assoluta padrona del campo. Dopo un quarto d’ora Carrera dice ai suoi esterni di non spingere e i bianconeri lo prendono in parola. Si fermano. Zeman cambia, toglie e Tachtsidis e mette e Perrotta che, quantomeno, danno un po’ di vivacità alla manovra. Data, va detto, solo dal fatto che la con la testa è ormai negli spogliatoi. L’attaccante, al 22’, si rende protagonista di una bella girata che termina alta, un minuto dopo Bonucci fa fallo sempre su di lui e Rizzoli assegna il rigore. Sul dischetto si presenta Osvaldo che spiazza Buffon e accorcia le distanze.

La riprende allora a giocare, il di Marchisio termina di poco a lato, i bianconeri danno la sensazione di poter far male in qualsiasi momento ma sono troppo leziosi e la Roma riesce a limitare i danni. Fino al 45’ quando Giovinco, entrato alla mezzora al posto di Matri, segna il 4-1 dopo un sombrero (sì, un sombrero!) di Barzagli su Taddei. L’umiliazione è totale, anzi no, c’è tempo anche per vedere Rizzoli che fischia la fine prima del previsto perché tanto ormai non c’è più niente da fare. E da dire. Perché il dominio della è stato tecnico, fisico ma soprattutto mentale. È questa la cosa peggiore. E più preoccupante.