La penna degli Altri 29/09/2012 10:26

Osvaldo. Trasforma in gol le idee di Zeman

Era in forma super, Pablo Daniel Osvaldo: quattro partite e quattro gol tra Roma e Nazionale, niente male per cominciare la stagione ufficiale, la sua seconda a Trigoria. Poi però l’arbitro Bergonzi - ancora lui, dopo le polemiche dello scorso anno! - gli ha mostrato il secondo giallo e poi il rosso per fallo di mano, peccato che l’attaccante si stesse soltanto riparando il viso: niente . E chissà se con Osvaldo in campo sarebbe potuta finire diversamente per la Roma. Poi però, in vista della trasferta di Cagliari, un tiro in allenamento è costato lo stop forzato: qualche giorno di riposo per un dolore al ginocchio sinistro. Ora però è davvero tutto alle spalle e stasera Osvaldo sarà di nuovo al centro dell’attacco della Roma, terminale offensivo, pronto a ripartire da dove aveva lasciato.

 

GIOCO - Anche Osvaldo, così come l’ex di turno Vucinic, deve tanto a Zeman. Nel 2006, dopo averlo visto nell’Atalanta, il tecnico di Praga chiese al Lecce di acquistare quell’italoargentino. E oggi? Dice Osvaldo: «Le idee del nostro allenatore sono fondamentali, adesso me le godo appieno perché già le conoscevo e non mi sono dovuto adattare più di tanto». E Zeman cosa pensa di Osvaldo? La frase pronunciata un paio di mesi fa rende benissimo l’idea: «E’ una forza della natura...».
 
Forte davvero, Osvaldo, e così adatto al gioco del boemo che il risultato, in età più matura rispetto ai vent’anni con i quali si presentò a Lecce, sono stati i due gol al Catania e all’Inter: due capolavori veri, una mezza rovesciata volante e un pallonetto tanto morbido quanto perfetto. Prima del via ufficiale della stagione, con l’arrivo alla Roma di , il ruolo di Osvaldo era stato messo in dubbio: centravanti o esterno d’attacco come già fatto con Luis Enrique? Sempre nel caso in cui fosse rimasto, chiaramente, perché il suo nome era stato fatto anche durante la sessione di mercato: era entrato nel mirino di diversi club spagnoli, a partire dal Valencia. Poi però, un po’ perché l’offerta giusta non è mai arrivata e un po’ perché con il tempo Zeman lo ha riscoperto, Osvaldo non si è mosso.
 
GOL - E’ stato un gran vantaggio. Perché oggi Osvaldo sembra l’unico attaccante giallorosso con il gol nel sangue, in grado cioè di finalizzare la grande mole di gioco prodotta. Gli ha fatto bene anche la cura di Luis Enrique. L’anno scorso, chiuso con 11 gol in campionato, fu lo stesso Osvaldo a confessare che «grazie al gioco che mi vede partire largo ho conquistato la convocazione di Prandelli». Proprio così, tanto che il ct azzurro, per la sua capacità di saper ripiegare e ripartire in un attimo, lo definì «attaccante moderno...». (...)
 
RICORDO - Osvaldo, che ha detto di aver compreso ciò che vale per i tifosi della Roma la sfida con la , si ripresenta nello stadio dove l’anno scorso rimediò un paio di pesanti lezioni (una in coppa Italia e una in campionato con le pesanti accuse rivolte a Bergonzi). Il precedente però lascia ben sperare la Roma e il suo pubblico. Lo Stadium è ancora inviolato. Osvaldo nel 2008 firmò l’impresa della che tornò a vincere a Torino dopo vent’anni. Di gol alla , insomma, se ne intende. E stasera ce la metterà tutta per regalare una soddisfazione del genere al popolo della Roma. La Roma che con lui in campo è tutta un’altra cosa.