La penna degli Altri 09/09/2012 12:44

Osvaldo, la punta che ci mancava. E crescerà ancora



Osvaldo ci ha esibito, in questo inizio di stagione, parte del suo repertorio fatto di gol impossibili, di rara bellezza, di , di sinistro e di testa. Ma quali sono le caratteristiche di questo giocatore? Perché sta esplodendo solo oggi dopo varie esperienze in squadre italiane dove, certamente, non ha brillato per rendimento? Partiamo da un fatto. Osvaldo è
temibile soprattutto in area di rigore, questo è il motivo per cui Zeman lo ha posizionato al centro dell’attacco romanista. All’interno dell’area di rigore fa leva sulla sua stazza fisica per prendere posizione ed attaccare i cross ma è abile anche a sfruttare i corridoi e ad inserirsi, con grande scelta di tempo, a prendere le palle filtranti verso la porta avversaria.



Ed è proprio frontale alla porta che l’argentino si esprime al meglio. Tiro in corsa, repentini cambi di direzione, controllo per il tiro. Zeman ha costruito l’idea del reparto offensivo proprio attorno alle caratteristiche di questo giocatore con che, convergendo al centro dalla sinistra, si trova sul la palla per servire l’attaccante romanista. Così facendo l’argentino sfrutta la sua corsa in diagonale che gli permette di tenere lontano l’avversario diretto. Al centro dell’attacco, deve ancora migliorare nella protezione della palla che, consente alla squadra di salire. Ma gli schemi di Zeman, con il loro continuo attacco alla profondità, non credo, prevedano questa strategia tattica, che però sarebbe molto utile, al contrario, alla squadra di Prandelli. Infatti in campo internazionale, come è successo con la Bulgaria, le squadre, spesso, cercano di pressare alto e, se non si riesce a giocare palla a terra, un lancio lungo a scavalcare il centrocampo avversario diventa quasi indispensabile. Avere in quella posizione un attaccante che sappia proteggere la palla e servire i compagni a rimorchio diventa una soluzione tattica quasi obbligata.



Prestazioni positive, entusiasmo dei tifosi ed insegnamenti di Zeman, possono far crescere ulteriormente l’argentino. La sua maturità, la sua personalità e la sua voglia di arrivare saranno determinanti per esprimere tutte le qualità. Però Osvaldo dovrà considerare questo splendido momento calcistico non come un traguardo ma come un trampolino di lancio. Solo allora, potremmo dire di aver trovato un cannoniere alla Vieri, alla Toni, proprio quell’attaccante che è mancato alla Nazionale Italiana in questi anni.