La penna degli Altri 17/09/2012 09:43

Lamela ha risposto presente

CONVINCENTE - Il gol, in verità, lo ha fatto Lamela, nel primo tempo delle illusioni romaniste. Un sinistro delicato, non sgarbato, nel suo stile talentuoso e flemmatico, nella stessa porta e nello stesso angolo
Nella ripresa fino a quando è rimasto in campo, è stato l’attaccante più vivace del tridente della prima gioia in serie A, undici mesi fa contro il Palermo. Poteva e doveva essere la giocata che avrebbe certificato una vittoria disinvolta della Roma. A conti fatti invece si è rivelata inutile. Non per colpa sua, ovvio. Al momento della doppia sostituzione decisa dalla panchina - la seconda è stata Marquinho per - la Roma era avanti 2-0. Il disastro è capitato dopo, quando la squadra che era stata sciolta si è improvvisamente sciolta.
 
PRESENZA - Lamela ha visto tutto da fuori, seduto in panchina, come si stava pericolosamente abituando a fare da riserva dei pensieri di Zeman. E avrà magari sospirato:  «Ah, se ci fossi stato ancora io...» . In effetti, dopo l’intervallo era stato l’attaccante più vivace della Roma. Aveva ancora benzina, a differenza di che veniva dai dieci giorni in Nazionale ed è uscito dallo stadio Olimpico pieno di dolori. Il dava la sensazione di soffrire gli strappi argentini, negli spazi larghi che si erano aperti. Eppure l’allenatore ha scelto così: fuori Lamela. Niente di grave, per carità, visto che la situazione era sotto controllo.(...)
 
RECUPERATO - Lamela è stato rimpianto, dunque, e non rimproverato, proprio nella partita in cui era obbligato a convincere Zeman. Con Osvaldo squalificato e spostato nella posizione di centravanti, ha sfruttato l’occasione quasi decisiva per il suo futuro nella Roma, nonostante le difficoltà di applicazione al ruolo di esterno. Se c’è una notizia incoraggiante in una domenica tanto brutta, è proprio questa. Lamela non ha più l’aria del ventenne incavolato con il mondo, è un ragazzo che ha trasmesso vitalità e prospettive. Dopo due o tre errori iniziali, di movimento e di misura, si è meritato anche gli applausi del suo mentore . Al di là del gol, che è il quinto in serie A e il settimo da quando è arrivato a Trigoria.  «Erik ha fatto una buonissima partita  - ha detto il ds con una punta di orgoglio - prepotente come dovrebbe succedere tutte le domeniche. Adesso speriamo che acquisisca continuità» . (...)