La penna degli Altri 24/09/2012 09:26
La Roma vuole giustizia
La Roma si sente parte lesa. Il giudice sportivo Gianpaolo Tosel, in giornata, può già accogliere il ricorso. Decidendo di ufficio. Come si aspettano a Trigoria. Laccelerazione per cancellare la vergogna. Comunque rimane possibile anche lipotesi di un rinvio, sospendendo lomologazione del risultato in attesa di ricevere tutta la documentazione integrativa. Non sembra questo il caso. Perché cè un provvedimento di unautorità superiore. Dominante su quella sportiva. In questo senso la riserva di reclamo della Roma è da considerare un di più. Tra laltro non bisogna aspettare referti del quarto uomo o di ospedale, nemmeno verbali da un commissariato. Qui cè lordinanza del prefetto di Cagliari. Che chiama in causa direttamente, ritenendolo di conseguenza responsabile del rinvio (per ora) dellincontro, il presidente rossoblu Cellino. La vittoria a tavolino sembra il finale annunciato. Come si legge nel comma 1 dellarticolo 17 del codice di giustizia sportiva: «La società ritenuta responsabile, anche oggettivamente, di fatti o situazioni che abbiano influito sul regolare svolgimento di una gara o che ne abbiano impedito la regolare effettuazione, è punita con la perdita della gara stessa con il punteggio di 0-3...».
E dal comunicato del prefetto Balsamo che bisogna ripartire, diramato alluna di notte dopo un sabato vissuto ad altissima tensione: «Il Prefetto di Cagliari, a conclusione della riunione di coordinamento delle Forze di Polizia indetta nella tarda serata odierna, ha disposto, ai sensi dellart. 7 bis della legge 13 dicembre 1989, n. 441, che la gara Cagliari-Roma, programmata per domenica 23.9.2012 presso lo stadio Is Arenas di Quartu S. Elena a porte chiuse, sia differita ad altra data secondo le determinazioni che saranno al riguardo assunte dalla Lega Nazionale professionisti di Serie A. Tale decisione si è resa necessaria per lurgente e grave necessità di prevenire ogni forma di turbativa dellordine e della sicurezza pubblica conseguente alle reazioni emotive, irrazionali e inconsulte ingenerate dallinvito formulato dal Presidente del Cagliari». Ieri a Quartu non si presenta nessuno, tranne quella famiglia. I tifosi disertano, la squadra di Ficcadenti non si allena. Restano i blindati di Carabinieri e Polizia e cinque auto della municipale. E i custodi dellIs Arenas che vietano alle tv di inquadrare, per le dirette, i settori dello stadio ancora con i lavori in corso.
Se la Federcalcio si è attivata, con la Procura Federale che ha già aperto unindagine e Palazzi da oggi prenderà in visione la documentazione acquisita dagli 007 federali presenti a Cagliari, il presidente Lotito critica invece la Roma: «Lo ritengo un atteggiamento che non esprime i valori dello sport, Cellino si trova in una situazione di difficoltà, non bisogna speculare. Io non avrei chiesto lo zero a tre, soprattutto per il rispetto dei tifosi del Cagliari. Le partite si vincono sul campo. Penso che il giudizio del Prefetto sia stata la cosa più giusta». La Questura di Cagliari, intanto, invierà uninformativa alla Procura della Repubblica con le dichiarazioni di Cellino. Un precedente da ricordare: la Roma evitò di fare ricorso per un episodio avvenuto il 6 gennaio 2010 al SantElia. Pizarro, al rientro in campo dopo lintervallo, rimase a terra stordito per colpa di un petardo lanciato dai tifosi rossoblù. Larbitrò Rocchi ritardò linizio della ripresa. Quella partita finì 2 a 2.