La penna degli Altri 27/09/2012 11:50
La papera di Stekelenburg rovina la festa di Totti
Con chiarezza, però, bisogna aggiungere altri quattro particolari importanti: 1) mancava ancoramezzora al termine; 2) la Samp era in dieci; 3) sono stati i blucerchiati ad andare più vicini al 2-1 della Roma stessa; 4) la Roma non aveva giocato a Cagliari e doveva essere molto più fresca dellavversario. Clamorosa loccasione capitata, purtroppo per Ferrara, sui piedi troppo giovani di Mauro Icardi, classe 1993, sette minuti dopo il pareggio: un lancio nella prateria lasciata dalla Roma e Icardi si è involato da solo verso il tremebondo Stekelenburg, che prima ha fintato luscita e poi è scappato allindietro: il giovane italo- argentino si è emozionato e ha permesso a Castan un recupero alla disperata.
La Samp resta comunque imbattuta e ha dato dimostrazione di forza morale: le mancava Maxi Lopez, squalificato; si è infortunato il suo sostituto, Pozzi, dopo mezzora; ha perso per espulsione dopo pochi secondi della ripresa il suo faro del centrocampo, Maresca. Cerano tutte le condizioni per perdere, ma i blucerchiati si sono rifiutati di farlo. Al contrario, la Roma attuale è parsa una squadra senza qualità: difende malinoma soprattutto attacca male e questo è inaccettabile per una squadra di Zeman. Per la legge di Murphy, poi, quando una cosa può andare male sicuramente lo farà. Così è stato crudele il confronto tra Stekelenburg e Romero. Il portiere argentino era stato bloccato nella scorsa stagione da Walter Sabatini e poi, una volta preso Stekelenburg, girato alla Sampdoria grazie agli ottimi rapporti con il d.s. doriano Sensibile. Ieri Stek è costato due punti e Romero ha parato tutto il parabile, compreso un colpo di testa di Balzaretti a tempo scaduto, che aveva dato limpressione del gol. Sabato sera, a Torino, la Roma è attesa dalla prova del fuoco: la Juventus sa di poter dare una mazzata a Zeman,mandandolo con una sconfitta sotto la media punti del tanto criticato Luis Enrique, se si esclude la vittoria a tavolino contro il Cagliari. Se potrà, Conte lo farà. Sta ai giallorossi giocare una partita «vera», la seconda della stagione dopo quella di San Siro. Non sempre si può trovare un capro espiatorio.