La penna degli Altri 17/09/2012 21:23
Ko con il doppio vantaggio. E' una 'prima' per Zeman
Potrebbe sembrare strano, sfogliando il curriculum di un allenatore che del gioco offensivo a tutti i costi, anche a risultato acquisito, ha fatto da sempre il proprio marchio. Eppure, il 2-3 con cui la Roma si è consegnata domenica pomeriggio al Bologna ha il sapore della "prima", per Zeman. la prima volta in tutta la carriera in cui, l'allenatore di Praga, ha visto una propria squadra rimontata e battuta in casa dopo essere stata in vantaggio di due reti. Almeno negli ultimi 18 anni, da quando cioè salutato il Foggia, l'allenatore boemo aveva perso casa a Roma, anche se sull'altra sponda del Tevere. Dal 1994 a oggi, 18 anni esatti, mai una rimonta interna dopo aver realizzato due reti. Gli era capitato invece in trasferta, è vero. E l'ultima volta risale proprio al periodo laziale: Juventus-Lazio 4-2 del 10 marzo 1996. A Torino segna Favalli prima, Casiraghi poi. Sembra fatta, ma la Juventus si sveglia e rimonta, con Deschamps, un autogol di Chamot, Conte e Padovano. Era accaduta la stessa cosa 12 mesi prima (Napoli-Lazio 3-2 in rimonta, marzo '95), da quel momento in poi, però, mai più nulla di simile. Non nei 24 mesi alla Roma - dove l'episodio più simile è un Roma-Parma 2-2 dopo l'iniziale 2-0 giallorosso - e neanche nelle avventure successive, che fossero il Napoli, la Salernitana, l'Avellino, il Lecce (due volte) il Brescia (solo pochi mesi) il Foggia o il Pescara. Mai, né in casa né fuori. Per tutti, in fondo, c'è sempre una prima volta.
Il giorno dopo la brutale sconfitta in rimonta, la squadra è rimasta a riposo. Appuntamento martedì per la ripresa dei lavori in vista del Cagliari. Con un obiettivo su tutti: regolare una difesa già forata sei volte in tre gare di campionato. Soltanto Pescara, Udinese, Bologna e Palermo hanno fatto peggio sin qui. "Se difendessimo più alti sarebbe meglio, ma ne ho parlato con la squadra e abbiamo preferito restare bassi sui 16 metri", spiegava ieri Zeman dopo la partita. Evidente che, per il boemo, sia necessario rivedere l'organizzazione della retroguardia. Ma la coperta appare corta: i quattro che hanno iniziato la partita contro il Bologna - Piris, Burdisso, Castan, Balzaretti - sono di fatto gli unici titolari del reparto, con i baby Dodò (ancora infortunato), Romagnoli e Marquinhos (forse l'unico quasi pronto) uniche alternative, insieme al solito Taddei utile per tutte le stagioni.
E la sostituzione del disastroso Piris dopo il 2-2, così simile a una bocciatura, apre una voragine sulla fascia destra, dove il mercato non ha portato alternative al paraguaiano. Chi scegliere a Cagliari? Se lo chiederà Zeman in settimana, sapendo di aver poco davvero da inventare: con il Bologna a destra è stato scelto Marquinhos, possibile tocchi nuovamente a lui. Da qui a gennaio, Zeman dovrà poi riuscire a restituire Piris alla Roma e viceversa. Oppure continuare ad arrangiarsi.