La penna degli Altri 26/09/2012 10:39

Florenzi-Ferrara dall’Under 21 alla Serie A

Quando l’allora ct lo aveva convocato per la prima volta in Under 21, dallo scudetto Primavera (vinto battendo il Varese di Devis Mangia, attuale tecnico degli azzurrini, ma questa è un’altra storia) erano passati appena un paio di mesi e , che di quella Roma era il capitano, non era nemmeno partito per il ritiro con Luis Enrique. Colpa di un intervento di appendicectomia in piena estate, invece che a Riscone si ritrovò sui monti della Sila con il Crotone che già aveva fatto le fortune del coetaneo Crescenzi. Sembrava un treno perso, era l’inizio di una rincorsa che stasera all’Olimpico segnerà una nuova tappa. Ciro Ferrara è uno di quelli che avevano capito tutto in anticipo. Prima delle trentacinque partite in Serie B, degli undici gol e dell’attenzione di Zeman. Prima di tutto fu l’Under 21, perché quando Ferrara lo inserì nelle convocazioni sperimentali di metà agosto 2011 la carriera in azzurro di stava nel palmo di una mano: quattro presenze con l’Under 20 di Francesco Rocca, che lo faceva giocare nonostante venisse dalla Primavera, lui che la prima volta che mise piede a Coverciano confessò di essercisi perso.

Ferrara aveva capito che la sua forza era anche la disponibilità al sacrificio, quella che fra Crotone e nazionale l’ha portato a fare di tutto, dal terzino all’esterno alto nel centrocampo a quattro, ruolo che in Under ha mantenuto anche dopo che Mangia è subentrato all’ex . D’altra parte, in quel ritiro alla Borghesiana erano due le certezze nell’aria: che fosse pronto per la Serie A e Ferrara pure, al punto che già si faceva il suo nome quale successore di Zeman sulla panchina del . Tre mesi e mezzo dopo l’allenatore che aveva capito tutto e il centrocampista che per lui si è inventato numero sette si ritrovano all’Olimpico. Da avversari, anche se il tecnico avrebbe tanto voluto con sé alla Sampdoria, non fosse che Zeman e Baldini non hanno neanche preso in considerazione l’ipotesi di cederlo. «Ferrara è un allenatore bravissimo» ha detto più volte Alessandro, entrato in Under 21 alla prima gara ufficiale del biennio per non uscirne più. L’amore a prima vista dura ormai da più di un anno e il tecnico non gliene vorrà se stasera farà di tutto per batterlo.