La penna degli Altri 21/09/2012 11:16
Conti, l'anti Roma va già all'attacco «Ridateci i tifosi»
Una vita per il Cagliari Conti, 14 anni al Cagliari. Una vita. Anzi, una scelta di vita: «Ormai ho il passaporto sardo». In rossoblù, 354 presenze e 39 reti, è il primo nella classifica all-time del club di Cellino. Originario di Nettuno, 34 anni il 9 gennaio, è in scadenza di contratto. Ma ora c'è la questione stadio. «Lo vogliamo pieno per avere motivazioni e grinta. La Roma? Non importa contro chi giochiamo, può essere il Milan o il Manchester United. Quel che conta è farlo con la nostra tifoseria sugli spalti». E guai a chi cita Trieste: «Evitare di giocare a mille chilometri da qui è già qualcosa. Ma chiediamo a tutti di mettersi una mano sulla coscienza. E chi può, faccia un piccolo passo indietro». Una chiamata a raccolta. Che la dice lunga sullo stato d'animo della squadra: «Con la Roma, anche perché la vittoria ci manca, giochiamo per fare risultato pieno: serve una grande prestazione perché abbiamo di fronte una squadra fortissima. Potrebbero mancare Totti e Osvaldo? Mi importa poco, io penso al Cagliari e poi hanno un organico di altissimo livello, chi entra vale il titolare. Zeman? Lo rivedo volentieri, con lui ho segnato il mio primo gol in A». Era il '96, contro il Perugia all'Olimpico.
Il passato La mezzala con la sua ex squadra ha firmato passaggi decisivi. La prima rete la sigla sul neutro di Rieti. Finirà 4-3 per Totti e compagnia. Poi, segna su punizione all'Olimpico. Quindi, al Sant'Elia, il colpo nei minuti finali: con Lopez pareggia il 2-0 giallorosso. Due anni fa, Bisoli in panca, un gran gol al volo su corner di Cossu e poi, procurandosi rigore ed espulsione di Burdisso che gli lacera la tibia, stop di un mese contribuisce al 5-1 finale. Infine, l'1-0 dell'anno scorso: Olimpico sbancato 2-1 (in rete anche El Kabir e De Rossi) dopo 43 anni. Cinque perle. Lui, annuisce. Ma è di poche parole. Domenica ritrova Totti, capitani contro. Dopo l'addio di Del Piero, tra gli italiani, le uniche bandiere in circolazione. «Ah, è vero» dice il numero 5: in onore di Falcao, dopo aver dato nel 2003 la maglia 10 a Zola.