La penna degli Altri 15/08/2012 11:36
Prove e testimoni, ecco perché hanno condannato Conte
LARRONDO, per parte sua, chiamato a subentrare, nei minuti finali della gara, a un proprio compagno, avrebbe chiesto a CAROBBIO consigli su come giocare per rispettare la combine. Secondo la Procura federale, tali circostanze troverebbero riscontro nelle dichiarazioni, rese dinnanzi allA.G. di Cremona e alla Procura federale, di CAROBBIO, DRASCEK, GERVASONI, nonché dai tabulati sul traffico telefonico relativo ad alcuni esponenti del gruppo degli zingari e alcuni dei calciatori coinvolti. (...)
In Novara Siena del 30.4.11 ci fu un accordo per far finire la gara in parità, in effetti ne parlammo anche durante la riunione tecnica e quindi eravamo tutti consapevoli del risultato concordato, soprattutto al fine di comportarsi di conseguenza durante la gara; lo stesso allenatore, Antonio Conte, ci rappresentò che potevamo stare tranquilli in quanto avevamo raggiunto laccordo con il Novara per il pareggio; non sono certo di chi per primo si accordò, comunque Drascek venne nel nostro albergo in ritiro e parlò con Vitiello; credo che quello sia stato il primo contatto, ma poi laccordo è stato comunicato a tutti, visto che, come precisato, se ne parlò anche durante la riunione tecnica con lallenatore; ricordo che oltre a parlarne con lintera squadra durante la riunione tecnica, ne parlai, singolarmente al campo, con Bertani e Gheller del Novara, prima della partita. (dichiarazione CAROBBIO del 29.2.2012); -
Quanto alla partita Novara Siena, terminata 2 a 2 del 30 aprile 2011, gli zingari presero contatto sia con Carobbio, che allepoca giocava nel Siena, sia con Bertani, che allepoca giocava nel Novara. A quanto mi risulta Carobbio ha dato ad un certo punto a Gegic linformazione che le due compagini avevano raggiunto un accordo con riferimento ad un Over. Credo che ciò sia avvenuto poco prima della partita. Il risultato è stato conseguito anche se non so quanto sia stato dato e a chi. (dichiarazione GERVASONI del 12.3.2012); - In quelloccasione, al contrario di quanto accaduto con riferimento alla partita Albinoleffe Siena i giocatori hanno appreso dellaccordo in occasione della riunione tecnica che ha preceduto la partita. In sostanza Conte si limitò a dire che avremmo pareggiato la partita e che era stato raggiunto un accordo per il pareggio ( ). Non so chi esattamente abbia partecipato alla conclusione di questo accordo. Quando riferisco di aver parlato in campo con Bertani e Gheller del Novara voglio dire che prima di giocare ho chiesto una sorta di conferma di un accordo che comunque già era stato concluso ( ). Alla riunione tecnica cerano gli stessi tecnici che ho indicato con riferimento alla partita Albinoleffe Siena oltre che, naturalmente, anche i giocatori. (dichiarazione CAROBBIO del 17 aprile 2012); -
In relazione a Novara Siena , nel confermare quanto già dichiarato precedentemente, preciso che lallenatore ci aveva informato che la gara sarebbe finita in pareggio ricordo molto bene quella riunione tecnica, in quanto lallenatore, dopo averci detto che era stato raggiunto un accordo per il pareggio, ci parlò poco della gara e degli aspetti tecnici, ma ci fece un discorso molto emozionante sulla sua carriera, in relazione allobiettivo che la nostra squadra stava per raggiungere; infatti, ottenuto il punto, concordato, nella gara in oggetto, ci sarebbe servito solo un altro punto in 4 partite per la matematica promozione; ricordo bene il discorso sia perché fu molto coinvolgente, sia perché era del tutto anomalo che in una riunione prepartita non si affrontassero quegli aspetti tecnici che il mister curava sempre in maniera quasi maniacale ( ) al discorso di Conte che ci informava del pareggio concordato, nessuno di noi si stupì più di tanto, in quanto durante la settimana già girava voce nello spogliatoio che quella partita si sarebbe potuta concludere con un risultato concordato di pareggio; ricordo che, durante la gara, mentre mi scaldavo a bordo campo insieme al mio compagno Larrondo, lo stesso, essendo un ragazzo giovane e straniero, mi chiese, alla luce di quanto riferito da Conte nella riunione tecnica, come si doveva comportare se lallenatore lavesse fatto entrare in campo; lo tranquillizzai dicendogli di entrare, facendo movimento senza segnare. (dichiarazione CAROBBIO del 10.7.2012).
Per ciò che attiene, viceversa, allintesa parallela con il gruppo degli zingari, questa risulta ampiamente provata dalle risultanze sopra richiamate. A tale proposito, a nulla rilevano le asserite contraddizioni tra le dichiarazioni di CAROBBIO e GERVASONI, in quanto non vi è alcuna contraddizione, tra le stesse, in merito al ruolo avuto da BERTANI nellintesa intercorsa con il gruppo degli zingari; b) le dichiarazioni di CAROBBIO individuano in DRASCEK il tesserato che, per il NOVARA, stabilì il contatto con il SIENA per il compimento dellillecito. La circostanza dellincontro con VITIELLO, avvenuto nellalbergo dove il SIENA di trovava in ritiro, è provata dalle dichiarazioni di CAROBBIO e COPPOLA, oltre che ammessa sia da DRASCEK che da VITIELLO. La conferma che lincontro avuto sia stato decisivo, ai fine della realizzazione della combine, è data sia dalle scansione temporale degli eventi (prima di quellincontro non si aveva certezza che si fosse raggiunto laccordo per il pareggio, ma girava solo una voce nello spogliatoio del SIENA; dopo quellincontro, la certezza si è avuta, al punto che lallenatore CONTE ne diede atto durante la riunione tecnica prima della gara), sia dallo stretto rapporto di amicizia tra i due deferiti, che li poneva nella condizione di essere, più degli altri tesserati, i portavoce dei rispettivi spogliatoi. (...)
Tutte le dichiarazioni rilasciate da CAROBBIO fanno riferimento alla circostanza che, durante la riunione tecnica tenutasi qualche ora prima della gara, CONTE abbia rassicurato la squadra sul fatto che si fosse raggiunto un accordo con il NOVARA per chiudere la partita in pareggio, E a riprova di questo assunto, ha indicato la circostanza che LARRONDO, qualche attimo prima di entrare in campo, poco prima che la gara terminasse, gli chiese indicazioni su come muoversi sul terreno di gioco alla luce di quanto detto da CONTE, nel corso della riunione pre-gara, in merito allaccordo per il pareggio. Si è già dato atto di come le dichiarazioni rese dagli altri tesserati, deferiti e non, presenti alla suddetta riunione, tendenti a smentire quanto affermato da CAROBBIO, non siano attendibili, perché finalizzate a proteggere se stessi da una contestazione disciplinare. Si vedrà, nel caso del deferimento Albinoleffe-Siena, li dove il muro dellomertà è stato meno solido, come la circostanza che possano essere raggiunti accordi di questo tipo sia tuttaltro che remota, e come coinvolgano non solo i giocatori, ma anche i componenti dello staff tecnico. Qui occorre valutare se le dichiarazioni rese da CAROBBIO siano attendibili o meno, anche alla luce delle specifiche eccezioni, sul punto, sollevate da CONTE. Preliminarmente, occorre sgombrare il campo dalla tesi, sollevata dalla difesa del deferito, che vorrebbe, nella mancanza di prova circa un passaggio di soldi o di unintercettazione, telefonica o ambientale o di una testimonianza de relato, la riprova dellinesistenza dellillecito.
Si è spiegato come questo tipo di accordi trovi le proprie motivazioni in altre finalità, quali quella della convenienza reciproca delle due squadre ai fini della classifica, che non sempre comporta la necessità di corrispondere denaro. Ancora, si è già indicato come questo tipo di illecito, a differenza di quelli legati alle scommesse, sia maggiormente accettato dallambiente e abbia un protocollo molto più semplice, perché se ne può liberamente parlare allinterno dello spogliatoio e non necessita di tessere una rete di contatti tra vari giocatori delle due squadre, con altrettanti trasferimenti di denaro, per portare a casa il risultato sperato, ma come sia sufficiente che un solo rappresentante della squadra prenda contatto con quello dellaltra, per chiudere la combine e riferirne agli altri. Peraltro, proprio in ragione della particolare posizione di classifica del SIENA alla data di svolgimento della partita, la circostanza che CONTE abbia tenuto un discorso alla squadra per motivarla (circostanza pacificamente ammessa dallo stesso CAROBBIO), nel contempo rassicurandola sul pareggio - che era un risultato assolutamente utile per il SIENA - non risulta essere in contraddizione. Anzi, che lo stesso CONTE, nel suo discorso, fece espresso riferimento alla necessità che quella gara non venisse persa, lo afferma il tesserato SESTU (dichiarazione SESTU del 13.7.2012). Assolutamente incoerente, poi, risulta la circostanza che CAROBBIO avrebbe accusato CONTE per rancore personale, legato allepisodio occorso nel settembre 2010, quando lallenatore non gli concesse il permesso di recarsi dalla moglie per assisterla durante il parto. Al di là della circostanza che una tale motivazione sembra davvero non sufficiente a giustificare una (a quel punto falsa) denuncia addirittura riferita a un illecito sportivo, cè da dire che le risultanze agli atti comprovano come CAROBBIO non avesse alcun problema allinterno dello spogliatoio del SIENA e non nutrisse alcun risentimento nei confronti di CONTE, del quale, anzi, aveva stima. Sul punto, indicative sono le dichiarazioni rese da FICAGNA, già sopra ricordate, con cui questi ha dichiarato che CAROBBIO non aveva dissapori né motivi di astio con alcuno dei tesserati del SIENA (dichiarazione FICAGNA del 26.3.2012).
Ed è lo stesso CAROBBIO, con unaffermazione assolutamente credibile, a dichiarare non solo di non aver mai avuto motivi di astio nei confronti del mister Conte e di avere sempre nutrito grande stima nei suoi confronti, ma anche che, quando CONTE rifiutò la sua richiesta di permesso per recarsi dalla moglie, dicendogli che la mattina successiva non poteva fare a meno della sua presenza in allenamento, si sentì comunque molto inorgoglito, sia per lattestazione di stima e fiducia mostratagli, sia in quanto gli fece capire che riteneva essenziale il suo ruolo e le sue prestazioni (dichiarazione CAROBBIO 10.7.2012). A ciò può aggiungersi che, se vi fossero stati motivi di risentimento di CAROBBIO nei confronti di CONTE e, quindi, un qualche intento calunniatorio, CAROBBIO avrebbe potuto tirare in ballo il proprio al lenatore anche con riferimento ad altri incontri dei quali ha riferito agli organi inquirenti (ad esempio, Siena-Torino), cosa che non è stata. Ne consegue che CONTE è responsabile delladdebito contestato. Ai fini della qualificazione della fattispecie, CONTE deve essere chiamato a rispondere di omessa denuncia, in quanto agli atti è stata raggiunta solo la prova che il CONTE fosse a conoscenza della combine; f) le risultanze agli atti confermano che alla riunione tecnica fosse presente tutto lo staff tecnico, nelle persone dellallenatore CONTE, del suo vice ALESSIO, del collaboratore STELLINI, del preparatore dei portiere SAVORANI e del preparatore atletico DURBANO, oltre che lintera rosa dei convocati (cfr. dichiarazioni FICAGNA e PIGNOTTI del 26.3.2012; MASTRONUNZIO del 27.3.2012; CAROBBIO del 17.4.2012; ROSSI e DEL GROSSO dell8.6.2012; CALAIÒ e BRIENZA dell11.6.2012). Dello staff tecnico, a fronte della chiusura dei procedimenti ex art. 23 C.G.S. per i tesserati STELLINI, SAVORANI e DURBANO, resta da definire la posizione di ALESSIO, in quale, in qualità di vice, ha preso parte alla riunione tecnica nella quale CONTE ha informato la squadra dellesistenza della combine. La sua responsabilità, in conseguenza, sia per il ruolo rivestito, sia perché non risulta che lo stesso abbia parlato pubblicamente del suddetto accordo, è minore rispetto a quella di CONTE, ma concreta la medesima violazione disciplinare, in quanto anchegli a conoscenza dellillecito. (...) V.6 - gara ALBINOLEFFE - SIENA del 29.5.2011
Secondo la prospettazione della Procura federale, la gara sarebbe stata oggetto di un illecito sportivo posto in essere da GARLINI, BOMBARDINI, SALA, PASSONI e POLONI dellALBINOLEFFE e STELLINI, CAROBBIO, COPPOLA, VITIELLO e TERZI del SIENA, di cui sarebbero stati a conoscenza sia lo staff tecnico che un dirigente del SIENA, per consentire allALBINOLEFFE - che aveva necessità di punti per accedere ai playout - di vincere lincontro, dal momento che il SIENA - che aveva già ottenuto, alla data di svolgimento di quella gara, la matematica promozione in Serie A - non aveva necessità di classifica. Inoltre, vi sarebbe stata unintesa parallela - finalizzata a sfruttare, attraverso le scommesse, la suddetta combine - tra CAROBBIO, GERVASONI e CASSANO. Nella ricostruzione della Procura federale, il primo contatto per combinare il risultato di questa gara si ebbe addirittura al termine della gara di andata, quando, su indicazione di STELLINI, collaboratore dello staff tecnico del SIENA, CAROBBIO e TERZI avvicinarono, rispettivamente, GARLINI e BOMBARDINI, per pattuire che i punti in palio nella gara di ritorno sarebbero stati lasciati a quella, tra le due squadre, che ne avesse avuto necessità per esigenze di classifica. Dopo che per lintera settimana antecedente alla gara in questione lopportunità di mantenere o meno fede allaccordo raggiunto ebbe formato oggetto di discussione nello spogliatoio del SIENA, coinvolgendo anche lallenatore CONTE e la stessa dirigenza della Società, la sera prima della gara si incontrarono, presso lalbergo dove il SIENA si trovava in ritiro, SALA, PASSONI e POLONI dellALBINOLEFFE con CAROBBIO, COPPOLA e VITIELLO del SIENA per confermare lintesa presa al termine della gara di andata, stabilendo, viste le esigenze di classifica, di lasciare la vittoria allALBINOLEFFE. (...) Le dichiarazioni rese da CAROBBIO e GERVASONI in merito a questa combine hanno trovato riscontro in quelle rese da altri deferiti, i quali, reticenti in un primo momento, hanno poi deciso di dare atto del reale svolgimento dei fatti. (...)
Confermo in particolare che la cosa si svolse in due fasi la prima delle quali ebbe luogo al termine della gara dandata Siena Albinoleffe dell8 gennaio 2011. Confermo che fu Stellini a prendere liniziativa nei confronti miei e del Terzi. In quel momento noi eravamo terzi in classifica e pensavamo di poter avere bisogno di punti alla fine del campionato. Anche lAlbinoleffe aveva analoghe esigenze. Pertanto i Dirigenti ritennero che fosse opportuno portarsi avanti. Era la prima volta che lo Stellini prendeva iniziative di quel genere. Ritengo comunque che fosse impossibile che anche lallenatore non fosse al corrente della cosa ( ) Ribadisco che fummo incaricati io e Terzi: io in quanto avevo giocato nelAlbinoleffe e Terzi in quanto conosceva Bombardini. Il discorso che feci con Faggiano si svolse più o meno una settimana prima della partita di ritorno. In sostanza della cosa erano al corrente tutti i giocatori e, presumo, tutti i dirigenti della squadra. Non vi fu nessuna questione di soldi la decisione definitiva di lasciare la partita allAlbinoleffe venne presa in occasione di una riunione tecnica che si svolgeva in occasione di un allenamento qualche giorno prima della partita di ritorno. Alla riunione erano presenti lallenatore Conte Antonio, il vice allenatore Alessio Angelo, il collaboratore tecnico Stellini, il preparatore dei portieri Savorani, nonché tutta la squadra. Tutti furono daccordo e avendone parlato con Faggiano, desumo che anche la dirigenza ne fosse al corrente. (Dichiarazione CAROBBIO del 17.4.2012); -
In relazione alla gara Albinoleffe Siena del 29 maggio 2011 ( ) preciso che lallenatore era daccordo nel concedere la vittoria alAlbinoleffe per farla accedere ai play out, anche se lasciò a noi la decisione finale, ricordandoci comunque che, in caso di una nostra vittoria e di un risultato non positivo dellAtalanta, saremo ancora riusciti a vincere il campionato; si decise in ogni caso di rispettare gli accordi assunti nel girone di andata prima della gara Ascoli Siena del 14 maggio 2011, in occasione di una riunione nello spogliatoio ala presenza dei compagni e dellallenatore, questultimo affrontò largomento relativo ad Albinoleffe Siena a quel punto Conte invitò la squadra a confermare ladesione o a chiamarsi fuori dallaccordo. In quella circostanza lunico che volle dissociarsi fu Mastronunzio, il quale, peraltro, in qualità di ex dellAscoli, disse che sarebbe stato disposto a concedere la vittoria allAlbinoleffe solo qualora si fosse garantito analogo trattamento anche alAscoli. Lallenatore, prendendo atto della formale dissociazione di Mastronunzio, gli concesse di non partecipare né alle gare, né ai ritiri, limitando il suo impiego ai soli allenamenti. (Dichiarazione CAROBBIO del 10 luglio 2012); -
Dopo aver riflettuto a lungo ho deciso di raccontare i fatti così come realmente sono accorsi ( ) ma penso che quanto riferirò potrà comunque dare piena conferma a quella che è laccusa mossami per ciò che concerne liniziativa da me assunta nel corso del post partita di cui ho detto ( ) Arrivati negli spogliatoi, di mia iniziativa avvicinai il giocatore Filippo Carobbio in quanto sapevo dei suoi trascorsi nellAlbinoleffe e quindi confidavo in una sua conoscenza diretta dei suoi ex compagni posto che io non avevo quella confidenza con gli stessi. Io ho chiesto a Carobbio di andare dai suoi ex compagni, ma la motivazione ultima non è solo quella di cui ho accennato avanti a Voi in data 8 marzo 2012. Infatti io dissi a Carobbio che quelli dellAlbinoleffe mi sembravano un po arrabbiati per la sconfitta e quindi di andare da loro per tranquillizzare gli animi posto che gli avremmo incontrati lultima partita di campionato ed era opportuno che i rapporti fossero sereni ( ). Ho poi aggiunto a Carobbio anche di dire loro che se noi avessimo già raggiunto i nostri obiettivi stagionali avremmo potuto lasciargli i punti e viceversa ottenerli da loro se ne avessimo avuto necessità. (dichiarazione STELLINI del 29.7.2012);
(...) In merito alla attendibilità, in generale, delle dichiarazioni rese da CAROBBIO agli organi inquirenti, si è già osservato con riferimento al deferimento relativo allincontro NovaraSiena: in questo caso, a un quadro probatorio comunque completo, si aggiungono le dichiarazioni, autoaccusatorie, di altri deferiti, che confermano i fatti posti a base degli addebiti e che rendono, anchesse, inattendibili le dichiarazioni rese dagli altri tesserati coinvolti nella vicenda, tendenti a cercare di smentire quanto accaduto. . (...) è provato che CONTE fosse a conoscenza della combine. CAROBBIO, sulla cui attendibiità si è già detto, riferisce che limpegno a lasciare la vittoria allALBINOLEFFE venne preso nel corso di una riunione tecnica, qualche giorno prima dellincontro, a cui era presente lintero staff tecnico. Peraltro, a ulteriore conferma che CONTE sapesse, vi è la circostanza che STELLINI ha ammesso di essere stato egli stesso a dare incarico a CAROBBIO e TERZI, al termine della gara di andata, di andare a parlare con GARLINI e BOMBARDINI per sistemare la gara di ritorno. Ed è davvero poco credibile che CONTE non fosse a conoscenza delliniziativa presa dal suo collaboratore, anche in ragione della personalità e del ruolo che aveva allinterno della Società, ben spiegati dalla dichiarazione resa da PERINETTI, il quale ha affermato che lallenatore aveva un carattere accentratore (dichiarazione PERINETTI dell8.3.2012).
potizzare che i componenti dello staff tecnico o la squadra prendessero decisioni a insaputa di CONTE non è oggettivamente credibile. A sostegno, poi, delleffettiva conoscenza da parte di CONTE dellintesa, vi è la circostanza relativa al calciatore MASTRONUNZIO. Secondo CAROBBIO, il compagno di squadra sarebbe stato messo fuori rosa per non aver accettato di partecipare allaccordo. La circostanza che MASTRONUNZIO, nelle fasi finali del campionato 2010/11, non abbia più preso parte agli incontri, risulta per tabulas. CONTE, chiamato a fornire una spiegazione in merito al perché un giocatore, sino ad allora titolare, non fosse stato più schierato in campo, non ha saputo dare una risposta chiara, rimanendo nel vago. CONTE, difatti, ha affermato di ritenere che lo stesso si fosse infortunato, anche se non ho ricordi precisi in merito (dichiarazione CONTE del 12.7.2012).
Risposta, questa, davvero poco credibile, per un allenatore che stava gestendo una rosa di giocatori prossimi, in quel periodo, a raggiungere la promozione e quindi lobiettivo di unintera stagione. Né appare credibile quanto sostenuto da CONTE in sede dibattimentale, e cioè di aver comunicato a MASTRONUNZIO, prima della gara Modena-Siena, di escluderlo dalla rosa per scarso spirito di gruppo e perché aveva rifiutato di trasferirsi ad abitare a Siena preferendo rimanere a Empoli. È una motivazione davvero poco credibile, perché non sufficiente a far ritenere ragionevole lesclusione di un titolare dalla rosa, a poche giornate dal termine della stagione, e perché, inoltre, CONTE ha dimostrato di non ricordare tali circostanze quando è stato sentito in data 12.7.2012 Ne consegue che CONTE sia responsabile delladdebito contestato. Ai fini della qualificazione della fattispecie, Conte deve essere chiamato a rispondere di omessa denuncia, in quanto agli atti è stata raggiunta solo la prova che fosse a conoscenza della combine e non che vi abbia preso parte; f) le risultanze agli atti confermano che alla riunione tecnica fosse presente lo staff tecnico, nelle persone dellallenatore CONTE, del suo vice ALESSIO, del collaboratore STELLINI, del preparatore dei portiere SAVORANI, oltre che lintera rosa dei convocati.