La penna degli Altri 22/08/2012 10:35
Locchiuta rapina dello United

Sempre per la Inner Circle, ma per conto di Soros, assieme a Steven Horowitz nel 2008 condusse le trattative con la famiglia Sensi. Cè chi non si è mai arreso allevidenza, chi ha continuato a sostenere che Soros non fosse mai esistito, che questo giornale - ma non solo questo giornale - si fosse inventato tutto, che fosse tutta una bufala architettata dalla stampa romana (che se fosse stata grande sarebbe stato meglio, ovvio) che persino I russi, i russi... gli americani, il libro scritto a quattro mani da Alessandro Catapano e Catia Augelli, narrasse una favola. La realtà - è stato detto - era che Soros non cera. Non cè mai stato. Invece cè chi sostiene il contrario. La stampa romana? Non solo.Anche DiBenedetto: «Dopo che tre anni fa è tramontato laffare Soros, Pallotta ha cominciato a sondare il terreno per comprare la Roma». Un credulone pure lui. Come lo stesso Pallotta e come i consiglieri Paolo Fiorentino e Mauro Baldissoni.
Ma se nel 2008 Soros non era veramente interessato alla Roma, almeno lo è stato ora per il Manchester, dove nessuno, come allepoca il membro del Cda Pippo Marra, è intervenuto per evitare il peggio. Nessuno ha scritto una riga per avvisare di «tanti sinistri fantasmi che si evocano, o si autoevocano, per mettersi in vetrina e accreditarsi come uomini del big business. Questi spettri perlopiù si dissolvono, perché il loro vantato peso è meramente virtuale, mediatico». Virtuale. Mediatico. Soros era un fantasma, che si è subito dissolto nellaria per ricomparire quattro anni dopo a Manchester assieme al quel suo minimo patrimonio che controlla. Tranquilli, non ci siamo persi niente, erano soldi virtuali. Mediatici. Perché Soros non è mai esistito.