La penna degli Altri 17/08/2012 10:13
Elkann: «Carrera ha vinto più di Zeman. De Laurentiis è poco olimpico»

Le polemiche Insieme al primo appuntamento ufficiale sono arrivate le polemiche e la decisione del Napoli di non partecipare alla premiazione: «Io sono stato a Londra per l'Olimpiade racconta John e credo che lo spirito dello sport sia quello olimpico. Abbiamo avuto tanti esempi di atleti italiani che si sono comportati nel rispetto delle regole, come il pugile Cammarelle. Quello è lo sport e bisognerebbe rifletterci a lungo». Tra le polemiche c'è la vicenda Conte, e qui John Elkann sta molto attento a sottolineare la totale estraneità del club: «Tutta questa storia non fa parte della Juventus: noi non vogliamo essere associati a una serie di vicende che non ci riguardano. Naturalmente portiamo avanti una linea di assoluta condivisione con i giocatori e con il mister, proprio per chiudere questa vicenda che è difficile e sgradevole. Sarebbe il caso di pensare a come deve funzionare la giustizia sportiva, ma siamo fiduciosi. Conte è un condottiero che si è distinto per le sue grandi capacità e va difeso». L'ultima polemica porta la firma di Zdenek Zeman, secondo il quale un allenatore squalificato a lungo non dovrebbe poter svolgere il suo lavoro nemmeno in settimana. In questo caso la risposta di John Elkann è un colpo di fioretto, uno di quelli che a Londra l'avranno entusiasmato: «Carrera in una partita ha vinto più che Zeman in una lunghissima carriera».
Agnelli Con il presidente della Juve il discorso scivola sull'aspetto tecnico: «Le sensazioni sono positive, la conferma viene da Pechino con la Supercoppa vinta più che meritatamente. Quello però è già il passato, noi guardiamo al prossimo trofeo». Inutile girarci intorno, i tifosi sognano la Champions: «Noi partecipiamo per vincere a tutte le manifestazioni. C'è grande concorrenza sia in Italia sia all'estero, ma abbiamo una squadra competitiva: quindi in Champions proviamo a sognare, in campionato dobbiamo ripeterci». Agnelli torna a ragionare anche sul caso Conte: «Per il secondo grado di giudizio non c'è alcun cambio di strategia, ma convinzione assoluta di ottenere la giusta giustizia».