La penna degli Altri 18/08/2012 10:23

Decide De Rossi



, da qualche settimana, è molto contrariato per l’aria che lo circonda. Densa di chiacchiere. Si interroga sul silenzio della società, che non prende una posizione chiara e netta sulla vicenda. Nessuno lo dichiara incedibile. E si chiede: ho firmato sei mesi fa, perché dovrei andare via? Volete vendermi? Allora decido io. Se e dove andare. A Madrid da Mourinho o a Parigi da
. Il Real e il Psg aspettano che la Roma cominci la negoziazione con il . Poi entreranno in scena. Mou direttamente con Daniele. Più soldi a lui, meno al club giallorosso. Meglio non pensare ai possibili scenari.


Solo Daniele, a meno di due settimane dalla fine del mercato, potrebbe dare una spallata decisiva. Se la Roma non lo blinda anche a parole, sarebbe meglio che fosse lui a chiarire la situazione. E al momento non vuole, ha un contratto firmato sei mesi fa (senza clausola) e non gli sembra giusto esporsi, con il rischio di essere frainteso e passare per quello che vuole andarsene. Tra l’altro, giovedì, si è prestato pure per lo spot-lancio dell’amichevole di domani con l’Aris Salonicco: «Speriamo sia la prima di una lunga serie di belle serate in questa stagione». Un ulteriore conferma. Lui non intende muoversi da qui. Solo da Trigoria possono spingerlo a lasciare la Roma.



Se la sua volontà è chiara, c’è quella del club. Vendere uno come non è affatto semplice. Soprattutto non è facile spiegarlo alla gente. Non sarebbe una cessione per motivi tecnici, ovvio; nemmeno per reinvestire gli stessi soldi ricavati per un altro top player. E allora, perché? Per fare cassa. «Il
ha i soldi per un investimento del genere, ma credo che alla fine Daniele resterà alla Roma», le parole di Giorgio De Giorgis, amico e manager di Mancini, a Tele Radio stereo. In questi giorni, Sergio Berti, procuratore di , è stato avvistato in Inghilterra (ieri mattina era ancora lì), a
Manchester. Ma non per Daniele, fa sapere, anche per non creare altra tensione. E per non infastidire ulteriormente . Ma il , è evidente, non ha alcuna intenzione di mollare la presa. La Roma non si può sbilanciare. Da una parte non vuole privarsi del calciatore, dall’altra ha il dovere di ascoltare tutti, anche Daniele, le sue esigenze. Molti pensano che, se non sarà lui, toccherà a un altro fare le valige. L’indiziato numero uno rimane Dani Osvaldo. Sul quale Zeman ha posto il veto da tempo, definendolo una «forza della natura». Come a dire: vendetelo pure, io sono contrario.

Un anno fa il closing, con l’addio della famiglia Sensi e l’insediamento del consorzio Usa di DiBenedetto e Pallotta. Il bilancio nelle parole del duo -Baldini. L’ad spiega: «Con lo sbarco degli americani si è avviata la progressiva costruzione di una squadra in grado di assicurare competitività al club; l'avvio di un processo di ristrutturazione finanziaria, non facendo mancare comunque risorse per gli investimenti sportivi; un diverso approccio per tutte le attività di marketing, orientate sempre di più alla soddisfazione delle esigenze dei tifosi. Il futuro sarà nostro, forse molto prima di quanto pensiamo».


Franco Baldini, invece, evidenzia l’autonomia nelle decisioni. «Non so dire le cose che abbiamo fatto, se siano state buone o meno, posso dire come le abbiamo fatte, ed è stato dedicandovici tutto. Abbiamo avuto ed abbiamo tutta la libertà del mondo nell’operare ed in cambio assumiamo un'enorme responsabilità ma qualsiasi cosa sarà successa lo sarà solo perché le nostre scelte alla fine l'avranno determinata». Appunto, scegliere di cedere sarà solo una scelta della società.