La penna degli Altri 21/08/2012 09:47
Daniele respinge pure i bookmaker: resterà alla Roma
Assalto o no? Dall'Inghilterra, insomma, l'interesse per Capitan Futuro non accenna a placarsi. Anzi. Anche ieri i tabloid hanno rilanciato offerte per il presunto assalto, con il Daily Mail che parlava di un «City pronto a salire fino a 30 milioni di sterline» per strappare il sì della Roma. Al cambio, esattamente 38 milioni di euro. Quell'offerta lì a Trigoria non è mai arrivata e, probabilmente, dopo la conferenza di oggi, neanche arriverà più. Tra l'altro, il City così in alto non si sarebbe mai spinto, al massimo avrebbe offerto 25-30 milioni (di euro). La fiducia d'Oltremanica, nonostante tutto, resta però alta, come dimostrano anche le lavagne dei bookmaker anglosassoni: se due giorni fa l'addio del centrocampista di Ostia era offerto a 2,50 dall'agenzia BetVictor, ieri la quota era crollata a 1,30. Risalirà, già da oggi pomeriggio.
Rapporto La verità è che dopo la firma la scorsa stagione del contratto che lo lega alla Roma fino al 2017, qualcosa di sostanziale a Trigoria è cambiato, a cominciare dall'addio di Luis Enrique, con cui De Rossi aveva legato visceralmente. E allora, strada facendo, a Daniele qualche dubbio di aver fatto la scelta giusta è venuto, anche perché si immaginava uno Zeman completamente diverso da quello che poi si è ritrovato davanti. Oggi, 45 giorni dopo il via del ritiro, Daniele ha imparato ad apprezzare il boemo a tutto tondo. E nella sua testa quei dubbi sono svaniti. Ma allora perché Sergio Berti è volato a Manchester? Solo per parlare di Kolarov? Difficile crederci, forse anche quasi impossibile. Un manager del resto vede, incontra, ascolta e valuta. Poi riferisce al diretto interessato, che ascolta a sua volta. E decide.
Blindato Ecco, Daniele De Rossi la sua di decisione l'ha presa ancora una volta, proprio come nel febbraio scorso, quando rinnovò a 5 mesi dalla scadenza (rinunciando a molte sterline in più del seppur ricchissimo contratto offertogli a Trigoria). «Resto alla Roma», sarà il succo delle sue parole. Rimane, però, che al City erano convinti di poterlo «chiudere» entro massimo 3-4 giorni e che allora con Berti ci si era spinti anche un po' più in là. Daniele, insomma, doveva essere la ciliegina sulla torta di un mercato asfittico, l'uomo capace di rimettere il sorriso a Roberto Mancini (insultato domenica sera dalla curva giallorossa) e di fargli dimenticare i problemi legati all'infortunio del «Kun» Aguero. Ma Manchester non è Londra o Madrid e Roma resta sempre Roma, soprattutto per un romano. Daniele, oggi, ribadirà proprio questo, a prescindere dalle presunte vittorie. «Io ci credo», sarà la chiusura.
E allora grazie ed arrivederci al City, ci sarà spazio per altri sogni.