La penna degli Altri 22/07/2012 11:40
Zeman: «La Roma è da scudetto? Perché no, ci proviamo»
Ottimo per far correre la fantasia, anche se Franco Baldini, che del progetto Roma resta comunque la pietra angolare perché i valori ricercati (bel gioco, correttezza, immagine) sono i suoi, aveva presentato Zeman così: «Un allenatore famoso per il suo gioco offensivo». Punto di riferimento di quel gioco d'attacco, naturalmente, è Francesco Totti. Anche lui di buon umore. Anche lui con qualche messaggio forte da mandare: «Zeman ha detto che sto meglio di 13 anni fa? Contro gli austriaci ho corso tanto perché era l'ultimo giorno di ritiro ed ero contento. Penso che quella del mister sia stata una battuta, ma è normale che mi senta meglio rispetto ai primi giorni. Ho cercato di mettermi a disposizione e ho fatto quello che potevo. Siamo ancora in fase di allestimento,ma abbiamo tempo da qui all'inizio di campionato. Sicuramente ametà agosto starò ancora meglio. Il mio ruolo? Si vedrà, mi adatterò. L'importante è giocare».
Fare l'esterno d'attacco, con Zeman, è vita dura e nella Roma c'èmolta concorrenza per il ruolo di centravanti: anche Osvaldo e Bojan preferirebbero giocare lì e c'è Destro in arrivo. O, almeno, così sperano i romanisti. E anche Totti: «Spero che possa arrivare, è un giovane promettente. Roma e Siena sono piazze differenti, ma si troverà a suo agio e lo metteremo nelle condizioni migliori. Ancora non è un giocatore della Roma, però. Spero che possa diventare un top player nei prossimi due-tre anni. La motivazione che ho per continuare - e per continuare accanto a tanti giovani - è la passione che ho e che cerco di mettere in ogni partita. Il calcio è divertimento, mi diverto e cerco di far divertire la gente. Poi, finché sto bene fisicamente, cerco di dare ilmio contributo. Giocare negli States? Adesso non ci penso, ma ci ho pensato. Anche di recente. Qui c'è un'altra cultura, un altro stile di vita, differente dalla nostra. Sono impressionato ».
Gli States hanno colpito anche Zdenek Zeman, che non ci era mai stato prima e che deve combattere soprattutto con i divieti di fumo che sono praticamente ovunque: «Ma un posto per fumare prima o poi lo trovo! ». Gli chiedono di Bradley, il neo acquisto, e della proprietà a stelle e strisce: «Ne penso tutto il bene possibile, l'America è un grande paese e può trasferire la sua esperienza anche nel modo del calcio. La nazionale americana sta facendo bene, anche ai Mondiali, mi auguro che anche il calcio qui possa crescere. Se è positivo per la Roma? Si, penso di si, spero che aiuti a far crescere anche noi».
Poi gli altri nuovi, Castan e Tachtsidis: «Li ho visti oggi, è difficile giudicare. So che Castan ha giocato la finale di Copa Libertadores due settimane fa, vuol dire che sta bene. Tachtsidis si è allenato a parte, l'ho visto lo scorso anno a Verona emi ha impressionato: spero che mi dia soddisfazioni anche quest'anno. La rosa? Siamo ventiquattro, non è un problema di numero, ma di vedere se si può migliorare con calciatori più bravi di quelli attuali. Ci sono le possibilità di migliorare, ma bisogna vedere bene». Anche perché molti campioni se ne sono andati da squadre concorrenti, a partire da Ibrahimovic, ma non per questo il boemo vede il nostro calcio in declino: «Hanno lasciato il campionato calciatori importanti, ma spero che queste partenze possano essere d'aiuto per il calcio italiano. Spero che arrivino calciatori giovani e più motivati che aiutino a crescere il calcio italiano». Tipo Destro.