La penna degli Altri 29/07/2012 11:35

Una Roma americana vista al pc

Da osservatori, ne abbiamo già colti parecchi di giudizi , tutti altamente positivi. Ma non ditelo al “burbero” prof. Zdenek. Egli sa benissimo che nel calcio non bisogna mai abbassare la guardia e anche stavolta non ha tardato a sottolineare la condizione generale non ancora soddisfacente.

Se qualcuno dei giocatori si aspettava una parola di consenso, dovrà rimandare il desiderio al giorno della partita perfetta che per forza di cose non poteva essere quella disputata contro i focosi centroamericani. Ispirati eccessivamente dal minaccioso nome delle stadio “Red Bull Arena”, si sono adeguati innescando la miccia di una rissa indecorosa. Dalle loro parti è un’abitudine che tuttavia è servita anch’essa ad arricchire il bagaglio di esperienze dei giallorossi.

Nonostante l’ostilità del pubblico che non facilitava il clima amichevole della contesa, si è rivista in fotocopia la bella Roma ammirata nelle gare precedenti. Almeno per tutto il primo tempo, quando c’erano le condizioni per giocare al calcio. Manovrando con po’ di pazienza tasti e mouse del computer, sono riuscito a vedere gran parte della partita. Ed è impossibile non spendere una parola speciale per il nostro .

Francesco sta vivendo una seconda giovinezza, alimentata dall’entusiasmo che deve avergli trasmesso il carisma di Zeman. Rincorreva gli avversari con il vigore dei vecchi tempi. Aveva promesso spettacolo nell’ultima apparizione in terra americana, ed è stato di parola assumendosi in prima persona il ruolo di protagonista. A tratti è stato l’autentico motore della squadra, esibendo gli elettrizzanti tocchi di classe che infiammano gli stadi sotto ogni latitudine. La sua vena ha trovato nei compagni interpreti impeccabili, con particolare riferimento a Bradley, , Lamela, e un Osvaldo in gran spolvero.

Ma è stata tutta la compagine romanista a lasciare tracce di gioco di altissima qualità. Soltanto la serata eccezionale del Portillo, ha impedito ad almeno 10 tiri giallorossi di finire in fondo al sacco.

Nella ripresa l’assurda animosità degli avversari, ha creato il buio, interrotto dal lampo strepitoso di Bojan il quale ha messo definitivamente a tacere i poveri diavoli frastornati dalla lezione di calcio. Dicono che il buon vino più invecchia e più vale. Con un così, c’è n’è quanto basta per consentire alla Roma di far ubriacare l’intero campionato.