La penna degli Altri 09/07/2012 11:16

Quando Liedholm disse: «C’è posto anche per me?»

Lo stesso Royal era pressoché in campagna e aveva una sede distaccata chiamata “Royalino” che la Roma destinava ad alloggio dei calciatori più giovani. Tra questi il vivace Roberto Scarnecchia, noto anche come “Cavallo Pazzo” per le scorribande sulla fascia sinistra, di sua competenza in quanto ala di ruolo. Proprio lui, una notte, fu protagonista di una disavventura nella quale un calciatore non dovrebbe mai incappare, ma che poi si risolse con il sorriso proprio perché come mister aveva Liedholm. «A Riscone ci si annoniava – ricorda Scarnecchia - e così, visto che noi giovani eravamo un po’ meno controllati degli anziani, una sera decidemmo di scendere a Brunico per divagarci un po’. Là trovammo due cameriere dell’albergo in serata libera e fraternizzammo, offendoci di darle un passaggio nel ritorno a Riscone. Così salimmo tutti e sei (quattro di noi più loro due) sulla Fiat 127 che guidavo io. Ma nonostante l’ora tarda, sulla strada che unisce Brunico a Riscone, incontrammo proprio Liedholm che passeggiava e ci venne un colpo. Mi fermai ed abbassai il finestrino pronto a scusarmi a nome di tutti, ma lui, vista la situazione nell’abitacolo, sdrammatizzò il tutto chiedendomi “C’è posto anche per me?”. Ovviamente filammo in albergo e il giorno dopo lo ringraziammo per la comprensione ». Liedholm tardava a prendere sonno e spesso andava a fare due passi sulla strada che va da Riscone a Brunico per godersi le serate alto-atesine ma anche, dicono i più maliziosi, per controllare che i suoi “ragassi” fossero tutti rientrati all’ora stabilita. Altrimenti ci pensava lui a sdrammatizzare la situazione. Almeno in pubblico.