La penna degli Altri 25/07/2012 09:49

Nuovo presidente Pallotta?

 
VERSO LA SVOLTA Allo stadio DiBenedetto è atteso. In questi giorni bostoniani non si è ancora visto. Dicono sia in Florida per affari privati. Ma dovrebbe rientrare in tempo. Forse in compagnia degli altri due azionisti del consorzio americano, Michael Ruane e Richard D'Amore, che la squadra non ha mai conosciuto. DiBenedetto farà di tutto per partecipare perché non avrà tante altre occasioni di assistere alle partite della Roma da presidente della Roma.
 
LO SCENARIO Cosa sta succedendo? Semplicemente: entro la fine dell'anno, forse addirittura entro la fine dell'estate, la Roma sistemerà un nuovo manager sulla poltrona più prestigiosa. E' quasi certo. DiBenedetto era già uscito di scena, di fatto, nei mesi scorsi, quando Pallotta aveva assunto il comando delle strategie finanziarie del club delegando a Pannes le responsabilità operative. Gli era rimasto il ruolo di rappresentanza, alla stregua di un presidente della repubblica, per le occasioni istituzionali. Che peraltro si sono molto diradate nel corso dei mesi, in parallelo con i suoi viaggi romani.
 
IL FUTURO Il sostituto di DiBenedetto non è stato ancora designato: esistono dei passaggi tecnici da rispettare. Ma sarà sicuramente un americano. Non Pannes, che anzi potrebbe lasciare a sua volta il consiglio di amministrazione della Roma per dedicarsi ad altre società del gruppo Pallotta. Il presidente potrebbe essere proprio lui, Pallotta, con un peso molto più ingombrante rispetto all'organigramma passato nonostante la distanza fisica. Sarebbe un presidente-proprietario, l'equivalente di Moratti e Berlusconi, Agnelli e De Laurentiis, con un impatto forte sulla squadra sui tifosi.(...)
 
I DATI Pallotta, nel frattempo, si è detto soddisfatto e orgoglioso dell'andamento della tournée negli Stati Uniti, aspettando di conoscerne nel dettaglio i risvolti commerciali. Secondo i calcoli della Roma, si è già avvertito negli ultimi tempi un incremento del 20% nelle vendite delle magliette da gioco e del 30% nel merchandising. Il tutto in parallelo con la campagna abbonamenti, attribuita più all'effetto Zeman che alla non obbligatorietà della tessera del tifoso: sono state staccate oltre 20.000 tessere. E adesso, tutti i dati possono crescere. C'è stato l'acquisto di , c'è stata una certa visibilità sul territorio statunitense, si avverte finalmente un pizzico di ottimismo. (...)