La penna degli Altri 24/07/2012 12:53

Nemmeno Batistuta si era presentato così

SENSAZIONI - Non è soltanto il passaggio perfetto per Bojan. E neanche il cucchiaio, prima immaginato e poi realizzato alle spese del povero polacco. Di Tachtsidis hanno impressionato la maturità, la capacità di organizzare il gioco dopo soli tre allenamenti con la squadra. I compagni si sono appoggiati a lui, hanno capito in poche azioni che era Pana (diminutivo del nome di battesimo Panagiotis) l'uomo a cui cedere il pallone quando si trattava di usare il cervello, il piede sinistro, il fisico. E Tachtsidis non si è sottratto alle responsabilità, a costo di sbagliare. Sono segni da grande giocatore, che ovviamente andranno verificati in partite più stressanti ma che intanto stuzzicano l'appetito dei tifosi. Sottolineano i puristi del calcio: è un po' lento. Vero. Ma è bravo a sopperire al difetto sfruttando la velocità di pensiero. A volte capisce prima degli altri lo spazio e il tempo del passaggio.

 
LA STORIA - Aspettando il debutto in serie A e nella nazionale greca, Tachtsidis è diventato un ottimo affare per il . Che l'ha preso due anni fa per 200.000 euro e l'ha rivenduto per metà alla Roma valutandolo 2,5 milioni più la comproprietà di Bertolacci. Per il colpo, deve ringraziare un altro calciatore greco: Sokratis Papastathopoulos, che aveva osservato Tachtsidis nelle giovanili dell'Aek Atene. «Prendetelo, è fortissimo» suggerì, prima di andare al Milan e poi al Werder Brema. Il gli ha dato retta e adesso conta i soldi. Non è stato facile l'apprendistato in Italia, come capita ai giovanissimi stranieri: zero presenze a Cesena, solo otto a Grosseto. E' stato Mandorlini, che si arrabbiava durante gli allenamenti perché Tachtsidis provava sempre a saltarlo con i tunnel, a lanciarlo nel suo Verona. Una terrazza con vista su Roma.