La penna degli Altri 13/07/2012 10:30
I sorrisi e la disponibilità di Rodrigo
Un po come faceva ai suoi tempi Bruno Conti, idolo delle folle giallorosse che tra queste montagne potevano toccarlo, abbracciarlo e goderselo a tutto tondo. «Tra i primi doveri di un calciatore professionista cè proprio quello di non negarsi ai tifosi, che vivono per lui e per la squadra. E una sorta di dovere contrattuale, direi, al quale bisogna sottoporsi e che, per quello che mi riguarda, rispetto sempre molto volentieri. Noi siamo quello che siamo anche e soprattutto per laffetto che ci dà la gente e non dobbiamo mai deluderla» ci disse una volta il grande Bruno proprio da queste parti.
Piccoli particolari, attenzioni speciali verso chi si è sobbarcato un viaggio lungo e anche oneroso solo per stare vicino ai propri beniamini e un modo di pensare dai quali è facile capire cosa significa essere Campione con la C maiuscola. Anche Taddei, da quello che abbiamo potuto appurare di persona, la pensa così, visto che in tutti questi anni il suo comportamento non è mai cambiato, sia che in panchina sedesse Spalletti, o che ci fosse Ranieri oppure, adesso, Zeman. Una bella abitudine come quella di soffermarsi a palleggiare in perfetto stile brasiliano al termine di ogni seduta di allenamento deliziando la stampa e i tifosi con i suoi tocchi da giocoliere del pallone, che dimostrano sempre di quanta tecnica lo abbia rifornito madre natura.