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La penna degli Altri 26/07/2012 10:47

Gol in the Usa. L'ambasciatore è l'uomo in più



Felici e contenti Per la gioia di James Pallotta, che nella sua Boston ha fatto un figurone, come la Roma, che si è evitata la famosa «sveglia» di mezza estate: prima della partita, Pallotta si era fatto immortalare in un «catch» sotto il tabellone, durante e dopo si è gustato la sua creatura, della quale potrebbe presto diventarne il presidente a tutti gli effetti. E non poteva esserci miglior ambasciatore di Michael Bradley: l'altro protagonista di entrambe le conferenze stampa prepartita, l'altro uomo di maggior richiamo, , è rimasto negli spogliatoi dopo i primi 45', dove aveva fatto comunque una gran figura. Partito da sinistra, ha corso ovunque, alla faccia dei suoi (quasi) 36 anni. Se a Michael Bradley quel Roma-Liverpool gliel'avranno raccontato, non l'ha dimenticato: «All'epoca ero piccolo — ha ricordato poche ore prima della partita —. La vidi in tv con i miei genitori a casa e quello che ricordo bene è la delusione dei miei».

Da Princeton ad Acilia Lui come tutta la Roma, allora, ringrazierà Bradley e Alessandro , che per una sera hanno annullato il ricordo di Grobbelaar e Aranda: dopo il gol dell'1-0, sul megaschermo in Hd del Fenway Park hanno proiettato la «pelata» di Bradley e in 40mila hanno iniziato a gridare «Usa, Usa». Lo avrà urlato anche qualcuno che a Roma ha fatto le ore piccole, come chi ha visto la partita a casa . La partita è finita quasi alle 3, ma Acilia nessuno sarà andato a dormire.  

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