La penna degli Altri 26/07/2012 10:50
«Forza Roma devi vincere!»
James Pallotta ha tolto gli enormi auricolari rossi dalla testa di Leandro Castan, intimidito e sorpreso, e si è messo a ballare musica brasiliana, mentre Baldini, Baldissoni e il consigliere Klein, tutti in abiti sportivi, ridevano di gusto. Questo è James Pallotta, patrimonio da un miliardo di dollari e spirito da uomo di popolo. Nemmeno l'acquazzone del pomeriggio, che ha costretto Zeman a sospendere il lavoro, ha allentato la sua verve. Pallotta si è infilato un giubbotto della Roma e via: problema risolto senza drammi.
A CENA - E' stato un nuovo atto del «One man show» che va avanti da tre giorni e che si è concluso ieri sera al Fenway Park, dove per la prima volta hanno assistito a una partita di calcio le sorelle Carla e Christine e la madre Angelica. I calciatori si sono subito affezionati a questo signore di 54 anni così disponibile, alla mano, easy come direbbero da queste parti. Nella cena di due giorni fa, nel solito ristorante di famiglia, Pallotta ha tenuto banco con il suo carattere allegro ed estroverso.
Appassionato di vini pregiati, ha chiesto informazioni a Heinze sull'azienda che possiede in Argentina. Heinze, che parla un ottimo inglese dopo i tre anni passati a Manchester, ha spiegato nel dettaglio le caratteristiche dei vini che produce. E quando Pallotta ha tirato fuori la foto del suo aereo privato, in molti hanno chiesto di vederlo dal vivo. Soprattutto Bojan, esperto della materia, è sembrato incuriosito.
LO STIMOLO - Ai dirigenti il padrone ha domandato di Destro, svelando di essere contento del suo acquisto: «E' un altro bravo giovane che si integra nel gruppo. Sono curioso di vederlo in campo» . Di calcio ha parlato poco alla squadra. Si è limitato al canonico «Forza Roma» e a un breve discorso di incoraggiamento, concluso con un'espressione chiara di chi ha le idee chiare: «We have to win» (...). Possibilmente presto. I giocatori hanno applaudito, prima di consumare un pasto completo ma morigerato: pasta al pomodoro, pollo arrosto e verdure. Con un piccolo strappo alla dieta: un bicchiere di vino o di birra a testa. Di tanto in tanto bisogna anche sgarrare. E per concludere degnamente la serata, è spuntata una torta a forma di pallone preparata dalla signora Angelica, pugliese di Canosa. Come omaggio all'ospitalità, la squadra ha regalato al ristorante (per la gioia del cuoco italo-americano Mark, tifoso romanista) una maglia di Totti autografata da tutti i romanisti.
ECCO RUANE - Al tavolo del padrone ha preso posto anche Michael Ruane, uno dei quattro soci del consorzio che ha acquistato la Roma. E' stato il primo incontro in assoluto con la squadra. Tipo silenzioso, molto diverso da Pallotta, conosce bene il calcio e ha una certa competenza in fatto di qualità degli interpreti del gioco. Non a caso ha chiesto di conoscere subito Erik Lamela, uno dei suoi giocatori preferiti. E poi ha fatto i complimenti a Zeman. Piace anche a Ruane questa Roma giovane che fabbrica talenti con l'idea di trasformarli in fenomeni. In America è una strategia definita Moneyball, da noi si chiama Zemanlandia.