Chiave di volta Chievo e Roma si erano impantanate strada facendo, non trovando la soluzione. Un po' per il rifiuto di Greco (per motivi personali) di tornare a Verona, dove aveva giocato con l'Hellas, un po' perché il Chievo voleva «scaricare» sulla Roma alcune pendenze economiche con il giocatore. C'erano in ballo il premio salvezza e una percentuale (20%) che il Chievo deve girare al Borussia Mönchengladbach sulla cessione del giocatore. I due club si erano arenati su questo, fino a che a sbloccare la trattativa non è stato proprio Bradley, rinunciando a circa 200.000 euro lordi. Bradley, così, arriva alla Roma per 3,75 milioni di euro (3,50 cash, più la metà di Stoian). Per il giocatore un quadriennale da circa 800.000 euro a stagione, quasi la metà di quanto gli aveva offerto il Monaco. 

Primi passi Così, ieri pomeriggio, Bradley è arrivato nel ritiro di Riscone verso le 15.30, dopo aver mangiato a Verona con il suo agente, Paolo Alberto Faccini. Giusto il tempo di salutare i compagni, prendere possesso della stanza (con Fabio Simplicio) e parlare una decina di minuti con Zeman. Poi, subito in campo, con lavori sul possesso palla e i movimenti offensivi. «Il primo allenamento? È andato bene», ha detto a fine seduta. Per Zeman era importante averlo il prima possibile, per la Roma fondamentale portarlo nella tournée americana della prossima settimana, considerando che è la stella del calcio made in Usa.