La penna degli Altri 25/07/2012 09:27

DiBenedetto lascia a fine anno

Fa un certo effetto vedere il cambio al timone proprio nel Massachusetts, davanti all’Atlantico, dove il 15 aprile scorso DiBenedetto, al trentaquattresimo piano di un grattacielo di trentotto in One Federal street, nel quartiere degli uffici finanziari, partecipò al varo della nuova Roma, brindando alla firma, con i vertici di UniCredit, sui preaccordi che portarono al closing del 18 agosto quando a Trigoria issarono anche la bandiera a stelle&strisce.

The front man è ormai James Pallotta. Anche per i dirigenti italiani Baldini, e . Per UniCredit da sempre. Proprio la sua potenza economica negli States convinse la Banca. Adesso l’imprenditore italoamericano è l’unico punto di riferimento. E’ sempre stato in questi giorni a contatto con Baldini e con la squadra. Ha fatto sentire la sua presenza, si è messo a disposizione per qualsiasi chiarimento.

Lunedì sera ha invitato a cena il Baldini, l’ad Pannes e il consigliere
in un noto ristorante di Boston, in Arlington street. Pesce e carne di qualità. Pallotta ha festeggiato l’acquisto di con un bottiglia di vino rosso da mille e cinquecento dollari. Perché da quel bel ristorante davanti al porto sono partite le telefonate per sbloccare la trattativa con i manager dell’attaccante che erano pressati in Italia da e . «Con Pallotta abbiamo fatto programmi per l’immediato e per il futuro» ha confermato Baldini a Roma Channel.

L’uomo che per il New York Time è una vera e propria leggenda negli Hedge Fund, insomma, e sempre più al centro della Roma. Si vede da come si sta comportando, a differenza del suo amico DiBenedetto che per ora si è tenuto in disparte. Pallotta lunedì è andato con Baldini a salutare il sindaco Menino, poi ha portato la squadra per un pranzo veloce a Little Italy, nel quartiere del North End di Boston dove è cresciuto, e ieri sera dopo aver assistito all’allenamento della vigilia ha cenato con Zeman e i giocatori al ristorante Nebo delle sorelle Cristine e Carla.

DiBenedetto, già meno presente negli ultimi mesi alla vita societaria, ha evitato di sovrapporsi a Pallotta. Anche se stasera sarà alla partita, al Fenway Park dei Red Sox, società di baseball della quale è tifoso e ha anche una quota. Del resto a Roma-Liverpool, l’amichevole di lusso tra le sue due squadre, non può mancare. Non sarebbe bello. Per la sua immagine. E’ azionista del Fenway Sport Group che è proprietario del club inglese e presidente giallorosso. Saluterà Zeman, ancora mai incontrato, e i calciatori. In tribuna si saranno anche Michael Ruane e Richard D’Amore che finalmente si avvicineranno alla Roma. Per gli altri due soci sarà la prima volta.

La Roma, insomma, si prepara ad avere il presidente numero 23 della sua storia, dal 1927 a oggi. Il passaggio di consegne è previsto entro fine anno. Avrebbe dovuto lasciare anche Pannes, impegnatissimo su altri fronti e pronto a tornare a lavorare a tempo pieno con la Raptor di Pallotta. L’ad americano è, invece, ancora al suo posto. Per il momento non è stato trovato un uomo del suo spessore per un incarico così delicato. Pannes ha partecipato alla crescita del merchandising: più 30 per cento (20 per cento dalla vendita delle maglie). Stasera potrebbe essere una delle ultime volte che DiBenedetto vive la Roma da presidente. L’ha seguita spesso da lontano. E non è stato nemmeno troppo fortunato: pochi i successi dal vivo, l’ultimo il 1° ottobre contro l’Atalanta all’Olimpico. Tante le sconfitte.