La penna degli Altri 11/07/2012 09:59
Delusi da Totti
Ecco, direi che Francesco ha seguito il flusso in questa circostanza: tutti evocano campioni, top player e grandi giocatori. Noi però stiamo facendo un lavoro sano, sensato e giusto per la Roma, ma accettiamo la sua idea». Uno a uno dialettico e palla al centro. Ma Sabatini, uscendo dalla conferenza stampa, ha concesso anche una ulteriore appendice. «Abbiamo un budget illimitato ha detto tra lironico e il sarcastico come un anno fa. Totti è il capitano della gente ed esprime la sua opinione che si riflette in quella di molte altre persone. Siamo un club dialetticamente vivo, perché anche Baldini e altri di noi dirigenti possiamo avere punti di vista differenti. Va bene così, bisogna vedere se poi siamo in grado di fare calcio». Fine del primo botta e risposta. Ma cosa cè dietro? La società, più che arrabbiata, è delusa. Le risposte di Sabatini hanno battuto soprattutto su un punto: Totti non ha speso una parola su chi è alla Roma. Non un particolare di poco conto, visto che a Trigoria (e non solo) pensano che lintelaiatura di base sia già competitiva e che il compito principale dei campioni alla Totti e alla De Rossi sia quello di guidare la squadra. Sarebbe servita, secondo la visione della società, più una pubblica dichiarazione di fiducia che una richiesta mista a lamento di acquisti importanti. Anche perché, a livello mediatico, si è trattato di un autogol per limmagine - e soprattutto anche per la tranquillità - della Roma. Dal punto di vista di Totti, invece, Francesco ha soltanto fatto il capitano. Ha detto quello che pensava, come ha sempre fatto. Anche durante la precedente gestione, prima con Franco e poi con Rosella Sensi. Il tormentone, però, non finirà qui con la momentanea e reciproca delusione dei protagonisti. Oggi, al più tardi domani, Baldini salirà a Riscone (e prima o poi parlerà con Totti anche pubblicamente). Poi cè anche un altro nodo proiettato nel futuro: un contratto di Totti che alla scadenza da giocatore (giugno 2014) prevede 5 anni da dirigente e che potrebbe essere oggetto di discussione. Dulcis in fundo, la Roma ha anche il timore che quello che è successo con Totti possa accadere pure con De Rossi. La solita storia.