La penna degli Altri 26/07/2012 10:57

Cambio in vista alla presidenza: James o un altro americano

 
IL CAMBIO - La Roma ha confermato che Thomas DiBenedetto è vicino ai saluti. «Era previsto, è un'evoluzione naturale del progetto» raccontano dall'Harbor Hotel, eleganza vista oceano, dove la squadra sta trascorrendo le giornate bostoniane. In realtà i rapporti di forza sono cambiati nel corso dei mesi, a partire dalla svolta di dicembre che ha ridimensionato DiBenedetto a un ruolo di rappresentanza. Non perché ci fossero frizioni particolari all'interno della cordata. Ma perché Pallotta, che per essere chiari è l'uomo che “mette i soldi”, dopo un periodo di studio ha voluto assumere il comando operativo del business.
 
I TEMPI - Ora Pallotta è tentato dall'idea di farsi nominare presidente. Non tanto per una questione di visibilità - i tifosi della Roma ormai lo conoscono - quanto per trasmettere un messaggio di stabilità, di presenza, di controllo. Tutte le grandi società italiane hanno un presidente-proprietario e anche su questo Pallotta sta ragionando. La cosa ormai sicura è l'addio di DiBenedetto, che potrebbe abbandonare la cordata se si presentassero nuovi azionisti con il portafoglio pieno. L'avvicendamento alla presidenza è atteso entro la fine dell'anno ma i sussurri assicurano che si concretizzerà prima dell'inizio del campionato. Naturalmente ci sono dei passaggi tecnici da rispettare, tra Cda e assemblea dei soci, ma la scelta è stata fatta.
 
L'ALTERNATIVA - Se il presidente numero 23 della storia della Roma non fosse Pallotta, sarebbe comunque un americano. Magari uno di quei potenziali soci che ancora non sono usciti allo scoperto. E che hanno idea di entrare nel gruppo, come partner esterni o come azionisti in quota. Nei mesi scorsi il consorzio ha dato mandato a un advisor di cercare negli Stati Uniti nuovi investitori. Pallotta ha garantito ai dirigenti di Trigoria un ulteriore impegno finanziario per rinforzare l'assetto societario e tecnico, ma il piano di crescita della Roma passerà anche dai flussi di denaro che arriveranno dall'esterno.